Si narra che un tempo, nei monasteri, si ricorresse a una speciale miscela di erbe per curare malattie e disturbi di varia natura.
Si dice che questa bevanda fosse in grado di ripristinare la forza fisica, rafforzare un corpo indebolito, guarire le ferite, riequilibrare gli organi interni, alleviare il dolore e la febbre.
La ricetta della tisana del monastero
La ricetta era segreta e veniva custodita con cura: ogni monastero aveva la sua tisana speciale, ma la composizione principale dei suoi componenti aveva come base:
- Frutto di rosa canina
- Radice di enula campana
- Iperico
- Origano
- Tè nero
Ognuno di questi componenti ha numerose proprietà riequilibranti: così tante da non poter essere tutte elencate qui.
Come si prepara la tisana del monastero
A parte gli ingredienti di base, ciò che rende questa tisana unica nel suo genere è la sua preparazione.
La bevanda si prepara al mattino e si consuma poi per l’intera giornata.
Occorrono 2 cucchiai di ciascun ingrediente e 2 cucchiaini di tè nero di qualità per 1 litro di acqua. Le radici di enula e il frutto di rosa canina vanno immersi in acqua bollente e lasciati in infusione a fuoco basso per 20 minuti; poi si aggiungono l’origano e l’iperico e si lascia in infusione per un’altra ora, a fuoco bassissimo.
La bevanda deve poi essere filtrata, utilizzata come infuso – diluito con acqua calda – e consumata lungo tutta la giornata, aggiungendo a piacere del miele o una fettina di limone biologico.
Questa bevanda va preparata fresca ogni giorno e ha un sapore molto particolare.
Le persone deboli e malate lo dovranno consumare per tutta la durata della malattia, finché non sentiranno l’energia tornare e non avranno la piena consapevolezza della guarigione completata.
Questa tisana è ottima anche per chi soffre di esaurimento e di debolezza, perché aumenta il tono generale del corpo e migliora l’umore.
Se consumata al mattino, rinvigorisce; di sera, calma.
In caso di intolleranza a uno degli ingredienti, pur essendo questa bevanda molto efficace, se ne sconsiglia il consumo. Per quanto si tratti di erbe naturali, non per questo sono prive di effetti collaterali in soggetti particolarmente sensibili.
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Articolo di generazionebio.com
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