Dopo le vacanze estive, tornare alla solita routine è difficile per chiunque. I bambini e gli adolescenti faticano ancora più degli adulti a ritrovare i ritmi scanditi dalle giornate di rientro a scuola. Difficoltà che possono permanere anche nel corso dell’anno.
Questo va naturalmente a influenzare in modo negativo il rendimento e la salute in generale. Ecco perché la famiglia deve farsi trovare pronta ad affrontare al meglio la sfida.
Quando si cambiano le abitudini, addormentarsi può diventare un problema. Per questo la strategia migliore dovrebbe essere quella di garantire per i ragazzi una routine regolare per tutto l’anno, tardando solo di poco – nei mesi estivi – l’ora di coricarsi. Il corpo funziona infatti in maniera regolare solo se riposa e si rigenera nelle ore buie e resta in stato di veglia nelle ore di luce. Importante, dunque, anche svegliarsi presto la mattina.
I bambini necessitano ancor più di altri di un sonno riposante e regolare, proprio per prevenire eventuali problemi di salute, del comportamento e dell’apprendimento.
Chiaro è che ogni bambino ha una sua storia individuale e spesso alla base dei problemi con il sonno ci sono dei disturbi emotivi da regolare. Alcune raccomandazioni generali sono però utili per gestire il problema, laddove sussista.
Mantenere una routine regolare
Il corpo mantiene le sue funzionalità equilibrate quando si va a letto e ci si alza alla stessa ora ogni giorno. Questo è ancora più valido quando si tratta dei più piccoli e dei più giovani.
Bambini e adolescenti dovrebbero dormire almeno 10 ore a notte. Se la sveglia è alle 7, la sera prima entro le 10 bisognerà già essere addormentati. Per chi ha meno di 7 anni sarebbe ancor meglio dormire 11 ore per notte.
Nel fine settimana o durante le vacanze queste ore possono variare leggermente, ma non dovrebbero essere spostate oltre le due ore. Per quanto riguarda gli adolescenti, si può essere anche più generosi, perché il loro corpo si adatta meglio. Allo stesso tempo, però, potrebbe alterare la loro resilienza agli schemi settimanali resi più rigidi dalla routine scolastica.
Spegnere tutti gli schermi
La luce blu che viene emessa dagli schermi dei tablet, degli smartphone e anche le radiazioni emesse dal monitor della tv possono prolungare i tempi di veglia. Quindi è meglio che bambini e adolescenti non siano esposti nelle due ore che precedono il momento di coricarsi.
I ragazzi saranno senza dubbio contrariati, perciò sarà bene armarsi di pazienza e spiegare loro come alcune abitudini sbagliate possano influenzare negativamente il sonno, il riposo e le conseguenti prestazioni. Per risolvere il problema alla radice, l’ideale è rimuovere dalla camera da letto ogni dispositivo.
Creare un ambiente favorevole al riposo
Non appena cala il buio, è necessario iniziare a creare la giusta atmosfera in casa: abbassare il volume della tv o della musica o ridurre l’intensità dell’illuminazione artificiale (favorendo, se possibile, le tonalità calde).
Un ottimo suggerimento può essere quello di incorporare nella routine famigliare la pratica di una tecnica di rilassamento o di meditazione, da fare insieme per prepararsi a dormire.
Altri fattori che influenzano il sonno
I ragazzi di oggi sono impegnati in moltissime attività extra scolastiche. Questo spesso rischia di far loro rimandare lo studio e i compiti alla sera dopo cena. In questo caso è necessario trovare insieme una soluzione, organizzando la giornata in modo funzionale a concludere tutto entro le 18, dove possibile. Non sta scritto da nessuna parte che un bambino e un adolescente debbano avere l’agenda più piena di un adulto. Meglio tagliare qualche attività superflua, ma favorire il mantenimento del giusto equilibrio psicofisico, assolvendo a tutti i compiti nel pomeriggio. In questo modo, la sera ad avere la priorità sarà un sonno ristoratore.
Evitare l’attività fisica o l’assunzione di bibite energetiche nelle ore notturne e, se i disturbi del sonno persistono e assumono un carattere patologico, rivolgersi ad un professionista della salute che possa accompagnare il bambino o l’adolescente verso una risoluzione del disturbo.
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Articolo di generazionebio.com
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