La dieta chetogenica è un regime alimentare a basso contenuto di carboidrati, ma ricco di cibi grassi e dal moderato introito proteico. I suoi effetti benefici sono numerosi, poiché può comportare una perdita di peso stabile, è capace di prevenire in modo significativo le crisi epilettiche, migliora l’attività cerebrale e anche quella mentale.
Allo stesso tempo, la dieta chetogenica ha anche degli effetti collaterali che non la rendono adatta a tutti. Per questo motivo è indispensabile, prima di intraprenderla, considerarli e rivolgersi a un esperto che saprà consigliarci al meglio.
Perché si verificano gli effetti collaterali
La fonte principale di energia per una persona in sovrappeso e affetta da una serie di malattie croniche è il glucosio. Una brusca transizione verso un altro combustibile può fare insorgere dei problemi durante l’adattamento.
All’inizio la carenza di glucosio provoca ipoglicemia, ovvero una diminuzione di quantità di zuccheri nel sangue. Questa condizione influisce negativamente sul funzionamento del cervello e delle ghiandole surrenali. L’organismo risponde allora allo stress rilasciando il cortisolo, così da compensare la mancanza di glucosio con riserve di glicogeno che derivano da fegato e muscoli. In questa fase si perdono anche diversi minerali, che vengono escreti dal corpo insieme all’urina.
Sintomi di adattamento del corpo alla dieta chetogenica
Il corpo reagisce al nuovo regime alimentare manifestando dei segnali:
- sintomi tipici del raffreddore: stanchezza, debolezza, naso che cola, mal di testa
- voglia di dolci: è il cervello affamato di glucosio
- sonnolenza, disturbi del sonno e vertigini, a causa dell’abbassamento della pressione sanguigna
- aumento della frequenza cardiaca e spasmi muscolari
- minzione frequente a causa dell’escrezione di sodio nelle urine e della combustione degli accumuli di glicogeno
- problemi digestivi, diarrea o stitichezza
- alito pesante
Come sostenere al meglio il processo di adattamento
Questi sintomi non sono per forza definitivi e si possono gestire adottando delle strategie adeguate:
- All’inizio si consiglia di mangiare più spesso, magari ogni 3-4 ore e in porzioni minime. Questo aiuterà a mantenere i livelli di zucchero nel sangue equilibrati e lo stress sulle ghiandole surrenali sarà ridotto.
- Per ripristinare la perdita di elettroliti e di liquidi sarà utile includere nella dieta brodo, insalata di sedano, alghe, verdure a foglia verde e cetrioli.
- Utilizzare sale non raffinato e arricchito di microelementi.
- Assumere cibi o un integratore ricco di magnesio.
- Bere molta acqua, per reintegrare la perdita di liquidi.
Queste rappresentano delle semplici linee guida. Si rinnova il consiglio di rivolgersi ad un esperto dietologo o nutrizionista certificato per avere un piano alimentare individuale su misura. Se è vero che il cibo è uno tra i farmaci naturali più potenti presenti in natura, come tale deve essere dosato e assunto in maniera mirata, per evitare effetti indesiderati anche gravi.
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Articolo di generazionebio.com
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