Secondo la Kabbalah, l’anima umana sarebbe costituita da almeno tre livelli.
Ruach (Ego)
Il Ruach (che si pronuncia “roo-ARCH”, dove il ch si esprime con un suono gutturale, come quando si nomina il compositore classico Bach) è la porzione più familiare della mente. Purtroppo, questo livello è falso e rappresenta l’identità presunta. Quella che il naufrago adotta dopo essersi svegliato sulla spiaggia. Ha a che fare con l’ego, con la mente superficiale dell’uomo. Non ha consapevolezza della dimensione spirituale. A questo livello opera la persona quando svolge le sue attività quotidiane ed è cosciente del trascorrere del tempo. Ricorre alla sua biologia per affrontare la sopravvivenza e ha una fragile immagine di sé, che aleggia come un bimbo smarrito in una sorta di limbo.
Il termine ruach in ebraico significa vento e corrisponde all’elemento aria. Si può considerare dunque come analogo a una brezza che soffia sulla superficie di uno stagno, come l’alito divino che si muove sulla superficie delle acque nella Genesi.
Basta soffermarsi un attimo a pensare all’immagine che abbiamo di noi stessi, all’idea di chi siamo. E’ solo un’immagine. Esiste davvero? E se allora non siamo il nostro ego, chi siamo veramente?
Nephesch (Anima Animale)
Il Nephesch è il cosiddetto regno inferiore.
In ebraico questo termine ha molti significati, ma una delle sue traduzioni è anima animale. Si tratta della mente subconscia, responsabile della percezione sensoriale, che comunica attraverso simboli e immagini. Questo livello ha un intimo legame con il corpo fisico e con gli istinti di base. E’ caratterizzato da processi biologici ciclici, flessioni e istinti. Non ha nulla di razionale e non ha percezione del tempo lineare.
Entrare in contatto con ciò che accade nel corpo e con la consapevolezza sensoriale permette di connettersi anche con il Nephesch, il cui elemento è l’acqua.
Neschamah (Sé Superiore)
Questo è il livello più alto (e più profondo) dell’anima ed è apparentemente quello che ci è meno familiare. Si tratta della mente superconscia quella voce silenziosa che ha totalmente dimenticato l’identità. Il suo elemento è il fuoco.
Corrisponde al cieli ed è proprio questo livello così elevato della mente che realizza la sua connessione con il tutto. Questo livello trascende il tempo e tutto gli è visibile, dalla sede celeste ove è ubicato.
In che comodo interagiscono tra di loro i livelli dell’anima?
Per capire in che modo funzionano tra di loro i livelli dell’anima secondo la tradizione ebraica, è utile fare riferimento al mito greco di Narciso.
Narciso era un bellissimo giovane che disdegnava l’amore degli altri. La dea Artemide gli fece un incantesimo, affinché egli si innamorasse della sua immagine riflessa sull’acqua. Nel cercare di catturare questa immagine, Narciso morì di crepacuore.
Tutti noi siamo Narciso. Il nostro ego, per qualche ragione, è stato condannato a innamorarsi dell’immagine di se stesso riflesso nell’anima animale. Vede solo ciò che è trasmesso attraverso le immagini e le sensazioni animali. Come Narciso, si china sulle acque della sua natura inferiore, consapevole del mondo solo attraverso le immagini riflesse su quella superficie così stretta.
Il Sé Superiore rappresenta il cielo sopra Narciso, mentre guarda ipnotizzato la sua immagine. Dal momento che trascende il tempo, non può comunicare direttamente con l’ego, che si affida ad un linguaggio astratto e vincolato al tempo, oltre che su una mentalità di causa/effetto. Lo farà, allora attraverso delle immagini riflesse nel sistema nervoso dell’anima animale. L’ego non vede direttamente il Sé Superiore. La nostra natura non la possiamo apprendere in modo diretto perché tendiamo a osservare solo la nostra immagine, ignorando il quadro completo e più elevato.
Questo aspetto è importante, perché dimostra che non è possibile percepire direttamente i regni spirituali, come molti sensitivi vogliono far credere. E’ possibile solo allinearsi e cercare i segni del regno spirituale nel Nephesch, nella funzione biologica della mente e dl corpo.
I processi fisici, emotivi e mentali dell’anima animale sono uno specchio dei cieli. Tutto ciò che fa parte del piano materiale, il corpo in particolare, è uno strumento necessario affinché si compia il processo di risveglio. Quindi, anche i piaceri e i dolori fisici sono indispensabili nel percorso di realizzazione di sé.
Ogni essere umano è una combinazione del regno superiore ed inferiore dove l’ego non è altro che un fantasma che aleggia tra i due.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Freepik
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.