La curcuma è una spezia dalle mille proprietà che, oltre a fungere da antidepressivo naturale, è anche in grado di contribuire alla decalcificazione della ghiandola pineale.
Questa antica pianta viene usata in medicina da secoli e può fornire un’opportunità per sbloccare l’epifisi.
L’idea ormai diffusa anche in Occidente è che la ghiandola pineale si possa associare al terzo occhio, a quel centro energetico che appartiene alla classificazione anatomica dei chakra. Cartesio la considerava la sede dell’anima.
L’utilizzo della curcuma deriva dall’India e non è puramente gastronomico. La radice di curcuma ha infatti diverse applicazioni in campo medicinale ed è un ottimo rimedio per rafforzare il sistema immunitario e combattere la depressione. Di recente, anche in molti altri paesi si sta diffondendo il suo uso come nootropico.
Questa radice ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie e, anche grazie a queste virtù, può aiutare a invertire gli effetti neurotossici del fluoro, un composto comunemente usato nel dentifricio e presente nell’acqua del rubinetto di molte città.
Questo è ciò che è stato dimostrato da uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Pharmacognosy.
A basse dosi, il fluoro risulta innocuo. Se però assorbito a livelli importanti, può portare a delle problematiche anche serie.
Tra queste, la calcificazione della ghiandola pineale, fenomeno che si verifica nella maggior parte delle persone, spesso oggi già a partire dall’infanzia. Questo può influenzare lo sviluppo di diverse malattie neurodegenerative.
Lo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Sukhadia in India ha utilizzati dei ratti esposti all’ossidazione del fluoro. L’uso della curcuma ne ha ridotto i livelli in modo significativo, aumentando le difese immunitarie.
Le filosofie new age promettono che la decalcificazione della ghiandola pineale stimoli il risveglio spirituale. In medicina non si considera il blocco dell’epifisi come pericoloso; anzi, in genere questa ghiandola viene totalmente ignorata. E’ però vero che è proprio qui che viene prodotta la melatonina, l’ormone responsabile della regolazione del sonno.
Per questo il consumo della curcuma è fortemente raccomandato. Meglio se insieme a Omega-3 e vitamina C.
Al fine di assorbirla meglio, si consiglia di assumerla insieme al pepe nero, fornendo ancora più benefici.
Come detto, la curcuma si usa da millenni, soprattutto in India, dove il pigmento della spezia viene utilizzato per tingere le vesti cerimoniali dei monaci buddisti e indù. Il suo colore giallo-arancio viene associato al sole.
Naturalmente, è sempre consigliabile consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi rimedio naturale, soprattutto se si soffre già di qualche patologia. Non è detto che un rimedio, perché naturale, sia totalmente sicuro per tutti.
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Articolo di generazionebio.com
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