Ci sono momenti in cui la vita può rivelarsi caotica e disordinata. A volte è come stare sulle montagne russe ed è difficile rimanere saldi, senza cadere. Altre volte, ci si sente come dei sopravvissuti, o dei clown del circo, costretti a sorridere anche quando si ha la morte nel cuore.
In alcuni periodi della vita può capitare di tutto: le responsabilità aumentano, i problemi da gestire sono troppi e ci si sente totalmente sopraffatti. Perché quando tutto accade in contemporanea, lo stress aumenta ed essere felici sembra un’utopia.
Con il tempo e con l’esperienza, però, si realizzano molte cose nuove che cambiano sia l’atteggiamento che il risultato di tanta sofferenza. Si riprende il controllo e si comprende quanto sia importante la scelta della reazione da avere di fronte alle circostanze della vita. Si capisce che è sempre tutto nelle nostre mani.
Il nostro modo di reagire deriva però dall’imprinting ricevuto durante l’infanzia, da tutte le critiche e i giudizi ascoltati dai genitori e dagli insegnanti, a loro volta condizionati dalla famiglia, dalla società e dalla cultura. E’ a quel livello che occorre apportare un cambiamento.
Accettare il fatto di non essere perfetti è il primo passo per accogliere tutto ciò che arriva in modo nuovo e costruttivo. Specialmente perché stimola a fare scelte inconsuete, che magari non rispettano i canoni, ma che sono coerenti con noi stessi.
Le nostre imperfezioni sono le cose che ci rendono unici. Da questa unicità nasce la felicità di vivere.
Tutti abbiamo il diritto di non seguire la massa e di scegliere ciò che agli altri è avverso, purché non danneggi nessuno. Ciò che conta è avere il controllo delle nostre reazioni. E’ questo ciò che ci fa tornare sulla rotta di vita rapidamente, anche nei momenti più complicati.
Ci saranno sempre periodi nella vita dove succede qualcosa di triste o di difficile da superare. Questo non si può cambiare. Ma la meta ultima è la felicità.
Il dolore è uno dei migliori insegnanti che la vita terrena ci potesse offrire. Perché ci dona la facoltà di vedere con chiarezza anche attraverso la sofferenza.
Non lasciamo mai che il dolore, fisico o emotivo, abbia il sopravvento e influenzi le nostre scelte o comportamenti dannosi. L’unica cosa da ricordare sempre, attraverso il dolore, è che va attraversato: solo così si può superare. Se lo attraversiamo con passi di danza, consapevoli del fatto che vi è un messaggio da comprendere racchiuso in esso, il traguardo della felicità sarà sempre più vicino.
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Articolo di generazionebio.com
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