Incontrare una persona onesta al 100% è qualcosa di molto difficile, oggi: indossare una maschera è diventata infatti la norma per la maggior parte degli esseri umani.
La nostra mente è stata condizionata, negli anni, a credere che vi sia un determinato ruolo da assumere affinché la nostra posizione sia riconosciuta in società.
Può trattarsi dell’impersonare il modello della moglie perfetta, del dipendente responsabile o dello studente modello. Nel tempo, la maschera diventa una parte integrante dell’individuo e la si indossa in un modo così naturale, da diventare la sua vera identità.
Questo capita per lo più in famiglia e al lavoro, dove ad un certo punto diventa impossibile smettere di recitare la parte che abbiamo scelto. Allora ci si identifica totalmente, cadendo preda, nell’intimo, di rabbia e frustrazione. E’ questo il motivo per cui le coppie adulte, quando i figli se ne vanno da casa, si ritrovano come degli estranei.
Chiediti: chi sono io?
Una delle domande più ardue a cui rispondere è sicuramente
chi sono io?
Ognuno di noi cerca comprensione e accettazione da parte del mondo esteriore. Cosa che spesso si associa ad aspetti concreti e materiali della vita. Ecco dove assumiamo i nostri ruoli.
sono un insegnante, sono madre di due figli, sono divertente
Ma queste sono semplici descrizioni, che rappresentano una percentuale minima di ciò che realmente è la vita. Nessuno di noi dovrebbe identificarsi in questo.
Ognuno di noi dovrebbe invece accettare di essere nel pieno del fluire della vita, dove la prima caratteristica è il cambiamento. L’identificazione ostacola questo cambiamento in ogni modo.
Togliti la maschera
Nasconderci dietro a un ruolo preconfezionato ci fa sentire al sicuro e protetti da ogni minaccia. Vedere il mondo come un luogo pericoloso non è altro che la manifestazione di quel luogo oscuro che sta dentro di noi, molto nascosto in profondità e a cui dovremmo ricongiungerci.
E’ la paura di essere feriti e rifiutati che alimenta il desiderio di nasconderci. La verità è che anche da dietro la nostra maschera non abbiamo alcuna possibilità di controllare il risultato delle nostre azioni. Perciò vale la pena di uscire dalla zona di comfort, perché questo è il solo modo per riconnettersi a ciò che si è veramente.
Il segreto è racchiuso nello sforzo quotidiano a uscire sempre di più allo scoperto.
Una strategia per ottenere un buon risultato? Scrivere un elenco di tutto ciò che non siamo.
non sono un insegnante, non sono divertente, non sono un cuoco, non sono una persona…
Così facendo, un passo dopo l’altro crollano tutte le maschere e si scioglie l’identificazione. Permettendoci di avvicinarci, a poco a poco, alla nostra vera essenza. Sarà allora che, imparando a vederla, a riconoscerla e ad accettarla, anche gli altri ci vedranno e apprezzeranno per ciò che siamo veramente e per la nostra meravigliosa unicità.
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Articolo di generazionebio.com
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