Il nostro corpo è progettato in maniera tale da perseguire in ogni momento la guarigione, senza alcun intervento esterno.
Ciò che spesso accade è che siamo noi i primi a disturbare questo processo automatico.
La salute non dovrebbe essere intesa solo come l’esito delle analisi del sangue o secondo i parametri della pressione sanguigna. Questi e molti altri sono indicatori creati dalla medicina moderna, che hanno certamente una loro consistenza, ma che non sono sufficienti a determinare il benessere dell’individuo.
La salute è un modo di vivere.
Cambiare il proprio stile di vita non corrisponde però soltanto a mangiare meglio, fare attività fisica e bere 2 litri di acqua al giorno. Anche queste sono tutte abitudini corrette. Ma non sono sufficienti.
La salute è una qualità della vita.
Salute e benessere significano dormire bene e riposare, non provare dolore quando si cammina, mangiare con appetito, avere buona memoria avere la capacità di raggiungere i propri obiettivi. Salute è anche il tempo trascorso in famiglia, una passeggiata nei boschi, sapersi rallegrare, non avere paura del futuro e saper gestire lo stress.
Si tratta insomma di una atteggiamento di rispetto verso se stessi, ma non solo verso il proprio corpo: bisogna necessariamente avere cura della propria energia, saper coltivare ottimismo e gusto per la vita.
Niente che si possa ottenere limitandosi a reprimere un sintomo.
Alcune riflessioni utili allora dovrebbero essere le seguenti:
- In che modo ciascuno di noi può definire il proprio concetto personale di salute?
- Quali sono i sentimenti e le azioni che associamo alla salute?
- Siamo sicuri che le risposte siano davvero nostre e non qualcosa che abbiamo preso in prestito da altri?
Il primo obiettivo di ciascun individuo dovrebbe essere quello di imparare ad ascoltare il proprio corpo e il proprio cuore.
E’ così che si riaccende il nostro potenziale di guarigione.
A cominciare dal nostro corpo, che sa sempre cosa fare. Da piccoli si cade, il ginocchio si sbuccia e fa male. Si piange dal dolore. Il giorno dopo si può già osservare come si sia creato sulla ferita uno strato protettivo, che impedisce ai batteri di penetrare e che, gradualmente, la farà rimarginare e guarire completamente. Il tutto a nostra insaputa. Senza il nostro intervento.
Il nostro compito, deve essere quello di non disturbare questi processi automatici ma, anzi, di imparare ad accompagnare con le migliori strategie esistenti.
L’unico scopo del nostro corpo è quello di mantenersi sano e le cellule, comunicando tra di loro, lavorano ininterrottamente per questo.
Ogni sintomo è un grido di aiuto che può giungere dal piano fisico, da quello emotivo, ma anche dal piano spirituale. Se stiamo attenti, sentiamo sempre cosa tutto questo stia cercando di comunicarci.
Abbiamo un sistema perfetto, che rappresenta una straordinaria creazione della natura. In noi abbiamo integrate delle tecnologie altamente avanzate: il sistema immunitario, il sistema nervoso, il sistema riproduttivo. Tutti lavorano e collaborano creando una meravigliosa alchimia.
Il nostro potenziale è davvero elevato, ma bisogna imparare ad averne rispetto. Ogni giorno. Solo così possiamo mantenerlo inalterato e renderlo nuovamente disponibile, qualora le nostre azioni malsane lo avessero indebolito.
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Articolo di generazionebio.com
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Photo by Katherine Hanlon on Unsplash
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