Quando si parla di strategie di prevenzione per difendersi dalle malattie innalzando lo scudo dell’immunità, spesso si sottovaluta il ruolo di un buon sonno.
Non è sufficiente fare attività fisica, consumare cibo sano e gestire al meglio le proprie emozioni. Certo, questo già mette abbastanza al riparo, ma dormire bene fa sempre la differenza.
Cosa che può rappresentare un problema, considerata l’elevata percentuale di persone che soffre di disturbi del sonno.
Alcuni studi condotti negli Stati Uniti, hanno evidenziato di recente quanto un sonno di pessima qualità sia il responsabile numero uno di un sistema immunitario indebolito.
Un dato sorprendente è che è stato dimostrato anche come il vaccino antinfluenzale inoculato dopo una notte in bianco risulti totalmente inefficace.
Il sonno aumenta la produzione di linfociti T, che giocano un ruolo fondamentale nella nostra funzione immunitaria, specialmente quando si tratta di rispondere all’attacco di un virus.
Quando il sonno non è sufficiente, questa produzione viene meno e il nostro sistema risponde meno efficacemente alla minaccia di un’infezione.
Un altro fattore di enorme importanza è non solo la capacità di risposta, ma anche il tempo entro il quale questa ha luogo. Meglio si dorme, più il corpo reagisce con prontezza a qualsiasi attacco.
In genere, alla base di questi problemi ci sono disturbi di ansia e di paura non correttamente trattati.
Per scivolare in un sonno ristoratore, è importante placare la mente e attivare il sistema nervoso parasimpatico. In questo modo, si regola la produzione di cortisolo che, se in eccesso, influisce in modo primario sull’alterazione del ciclo del sonno.
Regole generali per dormire meglio
- Uno dei modi per placare la mente è prendere le distanze dalla pioggia di informazioni da cui siamo inondati quotidianamente. Questo non significa nascondere la testa sotto la sabbia, ma impegnarsi a spegnere tutto almeno 90 minuti prima di coricarsi, così che il sistema abbia il tempo di placarsi e abbandonarsi più facilmente al riposo.
- Questo vale anche per i dispositivi come smartphone e tablet, che con la loro luce blu ingannano il sistema ostacolando il sonno. Meglio dedicare quei 90 minuti alla lettura di un libro, alla meditazione, a esercizi di respirazione oppure a qualche pratica di rilassamento muscolare. E’ necessario imparare a lasciare andare e ad accettare quelle cose per cui, alle undici di sera possiamo fare poco, che si tratti della preoccupazione per il lavoro o di situazioni che si potranno verificare l’indomani.
- Anzi, piuttosto che rimuginare prima di andare a letto su tutto ciò che non funziona nel mondo o nella nostra vita, meglio fare pratica di gratitudine. Una volta spenta la luce, chiudiamo gli occhi e pensiamo a tutte le cose, anche piccole, accadute nel corso della giornata e a tutto ciò che di bello abbiamo nella nostra vita. Poi, rendiamo grazie. Non diamolo più per scontato. Avere cibo, una famiglia sana, una casa: niente di tutto ciò è scontato. Ci sono luoghi nel mondo dove tutto ciò manca a gran parte della popolazione. Ci sono dati sufficienti a far pensare con certezza che, oltre ai benefici noti della gratitudine, avere dei pensieri positivi prima di andare a dormire favorisce il sonno e sogni belli. Un altro modo per fare qualcosa di analogo è attuare la pratica delle affermazioni positive.
- Per provare a raggiungere un sonno regolare, inoltre, è bene mantenere l’impegno di svegliarsi alla stessa ora anche nei giorni festivi. Altrimenti, sarà più facile disturbare i nostri ritmi circadiani e rimanere bloccati in un circolo vizioso, poiché il nostro corpo perderà ogni punto di riferimento certo.
- Inutile sottolineare come qualsiasi bevanda stimolante consumata la sera possa interferire con un sonno rigenerante: no assoluto a caffè e alcolici. Si possono consumare entro 3 ore prima di coricarsi, mai in prossimità.
Per quanto riguarda i rimedi per favorire il sonno, ce ne sono di vari tipi ma generalizzare consigliandone qualcuno non è una strategia vincente. La causa che porta ai disturbi del sonno è varia di persona in persona; perciò per trovare la soluzione ideale è prima necessario risalire alla fonte e a ciò che genera il problema. Ecco perché, ad esempio, molti rimedi comuni come la melatonina o la valeriana non funzionano per tutti. Prima di assumere qualsiasi prodotto, seppur naturale, è indispensabile consultare un esperto che sappia consigliarci quello più adatto, oppure sottoporsi ad una accurata analisi energetica che evidenzi i blocchi emozionali che determinano il problema.
Dormire per guarire più rapidamente
Un’ultima considerazione: quando siamo colpiti da un raffreddore o da un’influenza, essendo il sonno così importante per la risposta immunitaria, è importante dormire per attivare una guarigione rapida, anziché sopprimere il sintomo e mettere il fisico sotto pressione mantenendo le solite abitudini e costringendosi magari a lavorare. Quando ci ammaliamo, seppur leggermente, il nostro fisico ci sta inviando un segnale. Quello generico è di rallentare. Poi, in base alla problematica, ce ne sarà anche uno individuale da comprendere e integrare.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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