Ci sono momenti nella vita in cui si giunge alla comprensione che è ora di smettere di fare le crociate e voler imporre a tutti i costi la propria visione e il proprio modo di essere, anche quando si è certi che siano quelli giusti.
Correggere gli altri se loro stessi non comprendono di essere in errore può servire, ma fino a un certo punto. Spesso è necessario lasciare che commettano i loro sbagli.
Questa è la realtà ed è indispensabile accettarla.
Alcuni individui sono ciechi anche davanti all’ovvio e, indipendentemente dai nostri tentativi di aprire i loro occhi, i nostri sforzi sono vani.
Non veniamo ascoltati, nonostante siamo in grado di fornire tutte le evidenze possibili. Non sarà sufficiente.
Niente del genere merita la dispersione della nostra energia, perché ci sono persone che hanno proprio bisogno di farsi male, per capire.
Spesso serve lasciar correre, lasciare andare e lasciar fare.
Lasciamo che gli altri si sbaglino, se occorre. Che conoscano la verità attraverso la loro esperienza diretta.
Solo attraverso l’esperienza pratica, in certi casi, si impara, si cresce e si evolve.
E noi non abbiamo alcuna autorità per impedirlo.
Anzi, è proprio nostro dovere, se vogliamo aiutare qualcuno, talvolta stare a guardare. E’ l’unico modo per evitare che lo stesso errore si riproponga. Perché solo quando ci si scotta si impara che cosa brucia e che cosa no.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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