A volte l’Universo rispecchia nei nostri volti la realtà circostante.
Oggi viviamo immersi nell’isteria generale, stimolata dalle notizie di cronaca che, da un punto di vista spirituale, portano a noi un’importante lezione, facile da imparare per tutti.
Viviamo un’epoca di epidemie sociali, che sono il risultato del livello di coscienza spirituale, che sembra sempre più basso.
La nostra società è immersa dentro a un bacino di pensieri negativi, cattive intenzioni, avidità, violenza, confusione tra cosa è bene e cosa è male, tra puro e impuro, oltre che nel pessimismo costante e nella preoccupazione collettiva per il sostentamento, le malattie, la guerra e tanto altro.
Tutti questi pensieri formano un grande ammasso di coscienza collettiva negativa, che finisce per manifestarsi nella realtà in modo tangibile.
L’isteria generale viene ulteriormente intensificata a causa dei media e di internet, che ci inonda fino a farci affogare in un mare di psicosi. Restare indifferenti non è semplice. Ci vanno un certo equilibrio e una certa centratura.
Il potere della paura collettiva è enorme. Attrae le forze negative, che scendono sul mondo e lo oscurano causando disagi, pestilenze, epidemie e catastrofi che colpiscono contemporaneamente molte persone.
Secondo la tradizione cabalistica, questi sono i cosiddetti decreti, che ricadono sulla popolazione in generale. C’è allora qualcosa da rettificare, a livello personale e collettivo.
Prima di ogni cosa, è necessario ridurre la propria esposizione ai messaggi negativi che vengono divulgati nell’ambiente. Non serve a nulla entrare nella paralisi mentale a causa delle notizie minacciose che ci inondano dall’esterno.
A livello personale, ciascuno di noi può fare tantissimo: cambiare la nostra coscienza è il primo passo.
Bisogna fare del proprio meglio per evitare di cadere nell’oscurità, nella disperazione, nella paura e nel risentimento, concentrandosi su una visione del mondo più amorevole e positiva.
Tutti noi apparteniamo ad una stessa unica fonte, una sorta di anima enorme che si è suddivisa in numerose particelle. Tutti siamo connessi e responsabili l’uno dell’altro.
Sempre secondo la tradizione dei cabalisti, è molto importante il concetto di tikkun, la rettifica dell’anima.
Cosa siamo venuti a fare qui nel mondo materiale?
Quali sono gli aspetti che ognuno di noi deve correggere di se stesso?
Sono domande molto difficili, a cui molte persone non sono in grado di rispondere.
E’ nel mondo superiore che ciascuno di noi decide qual è il suo scopo in questa incarnazione. Poi ce lo dimentichiamo razionalmente una volta che arriviamo nel regno materiale e accedere nuovamente a questa conoscenza è spesso un’impresa ardua.
In realtà, tutto ciò che sperimentiamo nella vita fa parte di un processo di rivelazione e di apprendimento che la nostra anima ha già stabilito per noi. Ogni esperienza di vita – sia essa positiva o negativa – è un’opportunità per correggere qualcosa del nostro comportamento e del modo di pensare.
Tutti gli eventi che viviamo rappresentano un suggerimento, che si materializza sotto la forma di un problema ricorrente, di un’ossessione, di un impulso inspiegabile a fare alcune cose e a evitarne altre.
Un suggerimento utile è allora quello di concedersi un momento per ricordare un evento significativo della propria vita o una difficoltà che abbiamo superato. C’è un filo conduttore con altri eventi presenti o passati? In cosa consiste, se c’è?
Lasciamo poi che le risposte emergano da sole, nel tempo.
In che modo queste ci mettono in contatto con la nostra anima e ci riportano alla coscienza indizi legati alla nostra missione di vita? Che cosa dobbiamo rettificare attraverso quelle esperienze vissute?
Se ciascuno di noi imparasse a lavorare su se stesso e a correggere ciò che non è interiormente in armonia, anche a livello collettivo la coscienza salirebbe di livello, prevenendo la formazione di qualsiasi psicosi sociale deleteria per la società umana di oggi.
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Articolo di generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
fonte: Kabbalah Insights
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