Facciamo il punto su uno dei disturbi più comuni nella popolazione di ogni genere ed età, fonte di malessere e imbarazzo per chi ne soffre in maniera persistente o cronica: il bruciore di stomaco. In gergo medico “pirosi” o “acidità gastrica”, l’acidità è una reazione sintomatica a vari problemi, di origine differente, solitamente legati ad abitudini alimentari e a irritabilità dello stomaco. Per decenni la soluzione più adoperata da grandi e piccini è stata ripiegare su “rimedi della nonna”, perché – si sa – la saggezza della tradizione non sbaglia (quasi) mai. Ma oggi esistono anche rimedi “più scientifici” e talvolta persino molto pratici, come il digestivo Antonetto in compresse, che uniscono comodità d’uso, efficacia e velocità.
Chiariamo innanzitutto in cosa consiste il bruciore di stomaco: di solito, chi ne soffre avverte una fastidiosa sensazione di bruciore, a volte mista a irritazione, che si localizza all’altezza della bocca dello stomaco e spesso coinvolge anche l’esofago e la gola. Le cause, come accennato, sono diverse e di vario genere, ma quando l’acidità di stomaco è occasionale, non è troppo complesso per il paziente individuare la fonte di tale disagio: spesso riguarda pasti troppo abbondanti e alimenti di difficile digestione, magari accompagnati da alcolici. In altri casi il bruciore è causato dall’assunzione di particolari farmaci, che hanno l’acidità di stomaco come controindicazione. Infine, c’è lo stress: una frequente e insistente causa di acidità gastrica e di altri disturbi più o meno gravi direttamente collegati tra loro.
L’acidità di stomaco, inoltre, si accompagna spesso al reflusso gastroesofageo, ovvero al rigurgito di materiale semidigerito e succhi gastrici che provoca un forte senso di acidità per tutto l’esofago, fin nella gola e nel retro della bocca. Il reflusso si verifica quando si indebolisce la valvola che si trova tra esofago e stomaca, detta cardias: una situazione che si verifica soprattutto in concomitanza con cambiamenti di posizione ed equilibrio (ovvero quando la persona si china in avanti o si stende in posizione orizzontale).
Quando si tratta di trovare un rimedio all’acidità di stomaco è bene sapere che non esiste una soluzione calzante per tutti, ma ogni individuo dovrà trovare quella che meglio si adatta alle proprie esigenze, in primo luogo osservando le proprie abitudini e cercando di monitorare i pasti e l’assunzione di bevande alcoliche e farmaci. In base alle proprie esigenze e abitudini di vita, ognuno troverà il rimedio che meglio si adatta alla propria condizione.
Per trattare l’acidità di stomaco si può provare, almeno in una prima fase, con rimedi “fai da te”: consigli dettati dal buonsenso, cure naturali, norme di buona condotta che possono effettivamente dare un certo sollievo al bruciore.
- Il primo tra questi è certamente il bicarbonato, che ha il vantaggio di agire in brevissimo tempo: sciolto in acqua, il bicarbonato dà vita a una soluzione essenzialmente basica, che va a contrastare l’eccesso di acidità nello stomaco. Il problema, però, è che l’effetto benefico svanisce in tempi altrettanto rapidi; il bicarbonato è inoltre sconsigliato nelle diete povere di sodio.
- Anche il latte è spesso consigliato nella cura dell’acidità di stomaco, perché oltre a calmare il bruciore ha un potere emolliente nei confronti delle pareti dello stomaco. In questo caso però ci sono delle riflessioni da fare: non tutti possono permettersi di bere un bicchiere di latte ogni volta che accusano acidità gastrica: il latte è un alimento molto nutriente, che va assunto con moderazione e nelle giuste dosi; inoltre, sempre più persone soffrono di intolleranza.
- Spesso si sente raccomandare una tisana o un infuso a base di erbe: in questo caso le controindicazioni sono davvero poche, ma l’effetto benefico non è assicurato (dipende dalla gravità dell’acidità gastrica) e arriva in tempi piuttosto lunghi. Di certo può essere una buona abitudine preparare una tisana digestiva dopo i pasti: oltre ad aumentare il senso di sazietà, queste bevande aiutano lo stomaco nella digestione, diminuendo le cause di irritabilità; di solito sono preparate con menta, tarassaco, finocchio e rabarbaro.
- Sempre nel quadro degli infusi, segnaliamo due sostanze che, oltre alle proprietà digestive, hanno un effetto calmante “specifico” per l’acidità di stomaco: sono la camomilla e la liquirizia.
Rimedi di altro tipo, ma ugualmente efficaci in presenza di sintomi da acidità gastrica psicosomatica, possono consistere in training autogeno e altre tecniche di rilassamento di vario genere (respirazione controllata, meditazione, ecc.); inoltre, anche lo yoga può offrire sollevo e benefici a lungo termine sulla gestione dei disturbi legati allo stomaco e alla digestione in particolare.
Quando questi rimedi non sono efficaci, oppure quando abbiamo bisogno di un intervento veloce e immediato, si può pensare di ricorrere a trattamenti farmacologici: in questo caso è bene rivolgersi a un medico per avere una terapia medica su misura, senza il rischio di incorrere in spiacevoli effetti collaterali. I farmaci antiacidi – va ricordato – non possono però costituire la norma: vanno invece intesi come rimedi di emergenza, da assumere quando il dolore è causa impediente per le normali attività. Oltre agli antiacidi, esistono farmaci a base di procinetici, utili ovvero per accelerare lo svuotamento dello stomaco e diminuire la possibilità di acidità e reflusso, e di antisecretivi, che inibiscono la secrezione di acido cloridrico da parte delle cellule della mucosa gastrica.
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Articolo di generazionebio.com
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