Aiutare gli altri è un gesto nobile che non sempre, però, è così utile come sembra.
E’ totalmente lecito tentare di colmare delle lacune o sostenerli mentre si trovano ad attraversare dei momenti di sofferenza. Tuttavia, non si dovrebbero mai risolvere i problemi al posto loro, perché questo farà solo danni.
La sofferenza e i momenti difficili non si possono definire esclusivamente in maniera negativa: spesso, se sfruttati al meglio, questi possono diventare il motore propulsore del cambiamento e far crescere la forza interiore di un individuo. Se risolviamo noi il suo problema, ostacoleremo questa crescita.
Solo quando una persona è fisicamente o psicologicamente incapace di prendersi cura di sé è lecito agire in sua vece per trovare una soluzione. Quindi via libera a bambini e persone con disabilità, che per forza si trovano ad essere dipendenti da altri. In qualsiasi altro caso è meglio astenersi.
I motivi per cui risolvere i problemi degli altri è dannoso sono diversi.
Si sopprime la loro resistenza e creatività
Le persone vengono al mondo anche allo scopo di imparare a risolvere dei problemi e trovare delle soluzioni. Questa abilità si acquisisce con la pratica, attraverso lo sviluppo di aspetti cognitvi, emotivi e comportamentali. Quindi, non può succedere dall’oggi al domani.
Si impara tutto ciò sviluppando progressivamente la capacità di affrontare i problemi. Molto più comodo sarebbe delegare qualcun altro, ma così non si acquisirà mai la fiducia in se stessi che permette di potenziare questa abilità.
Chi fa di tutto per risolvere i problemi altrui in prima persona, ne limita la resistenza e la creatività, qualità fondamentali per la sopravvivenza perché ci offrono indipendenza e libertà.
Si ostacola la crescita e si provoca dipendenza
Questo aspetto è strettamente correlato al precedente. Quando un individuo ha costantemente qualcuno che lo tira fuori dai guai, smette di crescere e di evolversi, rimanendo una persona estremamente immatura. Emozioni, sentimenti e comportamenti restano in un certo senso congelati, sempre allo stesso livello.
Le conseguenze si possono intuire. Prima di tutto, chi non sa risolvere i problemi da solo diventa sempre più esigente e persino irascibile. A volte può non apprezzare il supporto che riceve, non lo ritiene adeguato se non porta a soluzioni immediate. Inoltre, la responsabilità della riuscita o meno ricadrà totalmente sugli altri, generando enorme disagio. Come conseguenza, questa persona rischierà di diventare profondamente egoista.
Nessuno sa cosa sia meglio per un’altra persona
Questo è forse il motivo principale per cui, escluse le eccezioni suddette, non bisognerebbe mai risolvere i problemi altrui. Nessuno sa davvero che cosa sia meglio per un’altra persona. Ognuno di noi vede il mondo da una prospettiva personale: gli altri possono avere un punto di vista e delle esigenze totalmente diversi.
Ciò che è bene per qualcuno potrebbe non essere adatto ad altri. Ognuno di noi ha un suo percorso e qualsiasi esperienza contribuisce a migliorarci e a crescere. Nessuno può farlo al posto nostro.
Nessuno può davvero mettersi nei panni di un altro o agire al suo posto, anche quando è mosso dalle migliori intenzioni. Nessuna soluzione può essere imposta agli altri, pena nuovi problemi che si sommano a quelli preesistenti.
Vedere qualcuno che soffre è difficile e penoso, specialmente se ci sta a cuore. Ma risolvere per lui qualcosa è sempre una pessima idea. Offriamo supporto, ma diamo fiducia all’altro e lasciamo che decida da solo il suo destino.
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Confucio
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Articolo di generazionebio.com
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