Una persona che tradisce è sempre vista in modo negativo. Che si tratti di un tradimento amoroso, di amicizia o di lavoro, una volta scoperto, il traditore viene additato come il cattivo della situazione, come colui che, imperdonabile, l’ha combinata grossa e dovrebbe vergognarsi.
Si tende sempre, in circostanze del genere, a sottovalutare un aspetto molto importante del ruolo del traditore: quello del maestro.
Non tutti sanno che il nomen agentis stesso di traditor, ovvero chi il tradimento lo compie, ha non solo il significato di traditore ma anche di “chi insegna”.
La vittima di tradimento, se così si può definire, in realtà riceve un aiuto sostanziale da sfruttare allo scopo di crescere.
Un’opportunità, importantissima, di fare un salto ad un livello energetico più elevato.
Quando ci si trova ad affrontare un tradimento, la delusione e il dolore pervadono ogni cellula di chi ne è vittima: è una reazione legittima e comprensibile. Succede contemporaneamente anche un’altra cosa, però: si apre un portale che consente di abbandonare il vecchio programma di vita per proiettarsi verso nuove possibilità.
Questo è ciò che avviene ogni volta che un individuo sperimenta un punto estremo di dolore: è proprio lì che gli viene rivelata la massima grazia.
La delusione apre ad uno sbocco spirituale inaspettato, che può condurre verso mondi più sottili.
Per questo è necessario imparare ad attraversare la situazione fino a superarla e lasciarla alle spalle, per evitare di rimanerne intrappolati per sempre, cosa che ostacolerebbe qualsiasi risvolto positivo.
E’ come se, attraverso il dolore vissuto, ci fosse un’opportunità da cogliere: quella di spostare l’attenzione su una visione più ampia e obiettiva della vita.
La sofferenza non è qualcosa che si possa evitare, poiché è innata nella natura umana, ma con uno scopo ben preciso: supportare l’ascesa dell’anima, ma anche la discesa, qualora non si colga la possibilità di trovare una vita d’uscita verso una crescita attiva.
La scelta sta a ciascuno di noi.
Si tratta di scegliere tra il passato e il futuro. Tra restare bloccati e fare un salto in avanti.
Quando si vive un tradimento, qualsiasi sia la sua forma, i programmi che una persona aveva fatto si sgretolano. Si perde il controllo che si era convinti di detenere sulla propria vita. La delusione cocente giunge come un uragano e costringere a riprendere in mano la tela per dipingere l’esistenza in un modo nuovo.
Paura, vergogna, tensione, rabbia e insicurezza sono tutti sentimenti da attraversare per uscirne meglio di prima. Imparando a fidarsi di se stessi e del piano più grande. Nulla giunge mai per caso e nemmeno per colpa della sfortuna. C’è un disegno che ha uno scopo nobile: la nostra evoluzione.
Il traditore diventa allora il nostro più grande maestro, che un giorno forse riusciremo anche a ringraziare per il favore che ci ha fatto nel metterci, anche se bruscamente, di fronte a una scelta obbligata: uscire dalla nostra zona di comfort e balzare più in alto.
Un salto che all’apparenza può sembrare nel vuoto. Ma che potrebbe invece spingerci davanti a nuovi affascinanti orizzonti, che mai avremmo potuto vedere altrimenti.
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Articolo di generazionebio.com
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