La necessità di avere ragione è un bisogno incredibilmente malsano che può generare disordine nella vita personale come in quella professionale.
Nessuno ha a che fare volentieri con qualcuno che vuole avere ragione a ogni costo e che non è in grado di assumersi la responsabilità delle proprie mancanze e dei propri fallimenti.
Chi sente sempre il bisogno di avere ragione ha in genere una grande difficoltà a riconoscere il problema e continuerà costantemente ad addossare qualsiasi responsabilità sugli altri.
Se però si accetta di assumersi il proprio ruolo, ogni conflitto si risolverà molto più rapidamente.
Le persone spesso fanno fatica ad ammettere un errore nelle più piccole cose; figuriamoci quando si tratta delle più gravi.
Così facendo si mettono a rischio le relazioni. Per questo sarebbe bene imparare a lasciarsi andare e riconoscere le proprie responsabilità, quando ci sono. Analizzare cosa si nasconde dietro a questo atteggiamento stimolerà una trasformazione.
Perché si sente il bisogno di avere sempre ragione?
Si tratta spesso di una necessità ben radicata. Spesso altro non è che una maschera per l’insicurezza. La persona si preoccupa di come gli altri la percepiranno se sbaglia e sentiranno di non soddisfare le aspettative. Spesso questo atteggiamento si radica da bambini, attraverso dinamiche familiari disfunzionali. Il bisogno di avere ragione può essere un meccanismo di difesa che ha aiutato il bambino a sopravvivere a qualunque circostanza, ma a lungo andare diventa distruttiva per qualsiasi tipo di relazione.
Ma c’è dell’altro, perché la società moderna tende a punire le persone che hanno ragione. Basta guardare alla politica, dove si urla e si discute su chi ha o meno ragione, senza mai cercare di trovare un terreno comune. Così facendo, non si arriva mai da nessuna parte, perché ammettere di avere torto è simbolicamente come concedere terreno al nemico.
Inoltre, ammettere un errore sul posto di lavoro può avere conseguenze drammatiche. Ci sono capi che non tollerano alcun fallimento, perché loro stessi non sono consapevoli di poter sbagliare, o non l’ammettono.
Poi c’è l’ultimo aspetto, quello dell’elitarismo intellettuale, dove alcuni individui non possono fare a meno di dimostrare quanto siano superiori, sottolineando sempre il torto altrui.
Il bisogno di essere sempre nel giusto è dannoso
La necessità di avere sempre ragiona danneggia le relazioni, perché rende pessimi ascoltatori. Non c’è il minimo interesse nell’ascoltare la versione altrui su una qualsiasi questione, perché la risposta c’è già e appare scontata.
In particolare, un atteggiamento del genere impedisce di vedere e risolvere dei problemi banali prima che diventino più gravi o persino catastrofici.
Una persona che pensa sempre di avere ragione non è in grado di vedere il quadro generale di una situazione o di mettersi nei panni altrui. Così, non cerca delle informazioni ulteriori e utili a comprendere cosa è successo. Il risultato è quello di imparare sempre ben poco dalla vita.
Come lasciare andare il bisogno di avere ragione
Anzitutto, comprendere di avere un problema è il primo passo fondamentale. Ma non basta.
Capire da dove viene il bisogno di avere ragione
Identificarlo potrebbe essere difficile. Spesso chi ha vissuto circostanze traumatiche può avere represse parti della memoria. Parlarne con un professionista potrebbe essere una buona idea per correggere questa necessità.
Riconoscere gli errori prima a se stessi
Ammettere di sbagliare è la cosa più difficile ma preziosa che si possa fare. Prima di tutto a se stessi. Riuscire a farlo indica la capacità di comprensione e la voglia di riparare un conflitto. Spesso non si ha ragione per il semplice fatto che non si hanno abbastanza informazioni per capire una situazione. L’umiltà è una dote virtuosa, da coltivare al meglio.
Chiedere aiuto agli altri
In una situazione conflittuale, sondare le opinioni altrui può aiutarci a capire dove e come stiamo sbagliando. Guardare il mondo attraverso i loro occhi permette di espandere la prospettiva e imparare cose nuove.
Non si riuscirà subito nel proprio intento, ma sarà sufficiente provare e riprovare, con tenacia, per assumersi le proprie responsabilità, appianare i conflitti, migliorare le relazioni e stare finalmente meglio con gli altri e con se stessi.
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Articolo di generazionebio.com
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