L’acne, come ogni disturbo acuto della pelle, può condizionare in maniera negativa la vita sociale di un individuo.
Dopo esserci concentrati in altre occasioni sulle possibili soluzioni, in questa occasione ci occuperemo nei dettagli di quelli che possono essere i fattori scatenanti. Sono molte le cause ed è bene conoscerle per cercare di eliminare il problema alla radice.
Predisposizione genetica
I soggetti con acne grave riconoscono una predisposizione familiare. La malattia è stata diagnosticata simultaneamente in gemelli omozigoti. Alcuni geni (FGFR 2, GR, CYPIA 1, MUC 1) sarebbero determinanti nel favorire l’insorgenza dell’acne. Inoltre, i soggetti di razza bianca sono maggiormente predisposti rispetto ai neri e agli asiatici.
Ciclo mestruale
La malattia peggiora momentaneamente in fase pre-mestruale mentre il decorso della malattia è imprevedibile durante una gravidanza, dove ogni caso fa storia a sé.
Dieta
Argomento molto discusso e dibattuto in letteratura dove periodicamente sono segnalati cibi che possono far peggiorare o migliorare l’acne. E’ noto che l’acne è poco frequente in alcune zone rurali dell’Africa (Kenya, Zambia, Sud Africa), in quelle non industrializzate e in alcune popolazioni tipo gli Eschimesi, verosimilmente per il loro regime alimentare. I soggetti di queste popolazioni possono sviluppare la malattia solo se si spostano definitivamente in Paesi Occidentali, cambiando stile di vita e alimentazione. Attualmente, condurre delle ricerche significative sulle popolazioni è particolarmente complesso per le notevoli variabili che possono condizionare il decorso dello studio. Il ruolo alimentare non è stato ancora del tutto chiarito e compreso. Tuttavia, i risultati di alcuni studi riportano il ruolo chiave tra l’iperinsulinemia (dosaggio elevato di insulina nel sangue) e la secrezione di elevati livelli di testosterone quale possibile causa dell’acne.
Ambiente
Il caldo umido è una condizione che può favorire l’insorgenza dell’acne così come il contatto della pelle con sostanze oleose, tipico di alcuni ambienti lavorativi.
Esposizione al sole
Favorisce un miglioramento clinico transitorio, soprattutto se sono presenti lesioni infiammatorie, tipo le papule. Successivamente in autunno e in inverno la malattia peggiora a causa dell’ipercheratinizzazione (ispessimento) della pelle indotta proprio dalla cronica esposizione al sole e che “chiude” i pori ostacolando la funzionalità drenante delle ghiandole sebacee. Falso miglioramento.
Fattori psicologici
Sicuramente non rappresentano la causa ma concorrono nel soggetto predisposto a favorire l’insorgenza o il peggioramento clinico. Negli ultimi 20 anni è stato osservato un aumento dei casi di acne negli adulti, soprattutto donne, dovuti a una serie di concause: influenza ormonale, stress, cosmetici occlusivi applicati sulla pelle. In questo caso le manifestazioni si localizzano elettivamente al mento, lungo il ramo mandibolare e ai margini laterali e superiori del collo.
Farmaci
Diversi i principi attivi che sicuramente inducono l’acne: ormoni androgeni, steroidi, corticosteroidi, litio, alogenati. Molti altri, invece, sembrano avere solo un’associazione dubbia: isoniazide, rifampicina, ciclosposrina A, fenobarbital, azatioprina, disulfiram, allotano, chinino, tiouracile, vit. B12, PUVA terapia, terapia radiante.
Per tutte queste ragioni, intervenire sull’acne andando in una sola direzione difficilmente porterà a una soluzione rapida e definitiva. Bisogna tenere conto di tutti i possibili fattori sottostanti, oltre che dell’informazione scatenante. Solo così sarà possibile liberarsene.
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Articolo di generazionebio.com
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