Dalla California giungono notizie interessanti per chi si occupa di musicoterapia: sono sempre più numerosi i reparti ospedialieri di medicina integrata dove la musica viene introdotta come supporto alle cure tradizionali.
Le tecniche specifiche utilizzate sono diverse e vanno dall’utilizzo della voce a quello delle campane tibetane o di cristallo e del gong.
Vengono di fatto organizzati degli appuntamenti, simili a dei concerti, allo scopo di creare una vibrazione stabile e coerente nel corpo, nella mente e nelle emozioni: tutto questo superando le vibrazioni caotiche rappresentate da paura ansia, depressione e talvolta anche dolore.
Questo approccio si sta rivelando fondamentale, perché moltissime ricerche hanno dimostrato che quando siamo in pace e in equilibrio, il sistema immunitario funziona alle perfezione e anche i nostri organi si allineano. Così il corpo, liberandosi dalla tensione, trova il giusto spazio per guarire da solo.
In molti reparti si ricorre anche all’utilizzo dei diapason, utili specialmente per ristabilire nel corpo una vibrazione coerente che aiuti a superare il dolore.
Ognuna di queste tecniche ha un unico obiettivo: riattivare la risposta di auto-guarigione del sistema.
Se è vero che si tratta di tecniche conosciute da tempo inenarrabile, il fatto che finalmente vengano contemplate anche in ospedale rappresenta una vera e propria rivoluzione.
A richiamare l’attenzione sull’efficacia della musicoterapia è stato senza dubbio, negli Stati Uniti d’America, il Ted Talk di Anthony Holland, che ha mostrato dei video dove si sono visti 4 tipi diversi di cancro letteralmente venire distrutti dalle frequenze del suono.
Queste ricerche hanno aperto gli occhi di molti medici. Ma anche il fatto che si stia vivendo una vera e propria crisi degli oppioidi ha portato il personale sanitario a cercare delle alternative efficaci e allo stesso tempo sicure.
L’attenzione sta cominciando a concentrarsi anche sull’utilizzo delle nuove tecnologie per comporre brani ad hoc ricorrendo alla tecnica dei toni binaurali. Anche in questo caso i nuovi studi in merito si sprecano, facendo ipotizzare che la via del suono possa essere in futuro una delle più battute in ambito medico.
Molte sono le persone che oggi riescono a risolvere problematiche legate all’insonnia, all’ansia, alla depressione e persino un banale mal di testa ricorrendo all’ascolto dei toni binaurali. Che non hanno un potenziale esclusivamente terapeutico: possono fungere, in molti casi, da ottimo supporto per l’ampliamento della coscienza. Come dimostrano le numerose proposte dell’Advanced Mind Institute, uno dei centri di studio e di realizzazione di programmi meditativi più all’avanguardia nel mondo.
La novità è che oggi è possibile accedere addirittura a un sistema di meditazioni online basate sui ritmi circadiani. L’obiettivo, oltre al miglioramento della salute fisica, è proprio quello – dichiarato – di perfezionare la coscienza, attraverso un sistema personalizzato capace di proporre, grazie ad un algoritmo altamente avanzato, il migliore brano in quel dato giorno, in quella data ora e per quella persona specifica e alla sua età.
Un approccio capace di risanare e armonizzare tutto l’organismo, oltre che di accordare i ritmi circadiani. Perché, se è vero che la musica si farà spazio sempre di più nelle strutture di cura tradizionali, perché aspettare di doverne usufruire come pazienti, se esistono già strumenti da utilizzare individualmente, con un enorme potenziale di prevenzione?
Questo nuovo sistema di meditazioni si chiama Neuromatrix Pro ed è disponibile online sottoscrivendo un abbonamento mensile analogo a Spotify o Apple Music, con la differenza che, anziché accedere a un ricchissimo catalogo musicale a scopo ludico, si accede a decine di programmi meditativi che si prendono cura della nostra crescita personale e del nostro benessere.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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