Oggi la sempre più capillare diffusione delle medicina energetica e di una visione più olistica della salute non poteva in qualche modo non sfiorare anche il campo della psicologia.
Professionisti di tutto il mondo, dopo anni di terapie incentrate per lo più sullo scambio verbale – allo scopo di guidare i pazienti nella risoluzione di traumi, depressione, ansia, assenza di autostima, confusione, ecc. – hanno iniziato ad integrare altri metodi. Questa nuova attitudine si sta rivelando vantaggiosa, perché in grado di velocizzare i tempi di ripresa.
La ragione è molto semplice: la terapia verbale rischia di agire ad un livello prettamente razionale, cosa che può a volte rivelarsi addirittura un ostacolo.
Dal momento che il trauma si registra non soltanto a livello corticale, ma anche cellulare – come più volte dimostrato da studi recenti – può rendersi necessario compiere un passo in più.
Uno dei metodi integrativi più efficaci in questo senso è rappresentato dalla Cromopuntura Esogetica di Peter Mandel, che ricorre all’utilizzo della fototerapia, ovvero della luce che viene irradiata a livello puntuale sulla cute, seguendo dei criteri ben precisi.
Mandel stesso, il ricercatore tedesco noto anche per avere messo a punto il metodo di lettura della fotografia Kirlian, definisce il suo approccio come una sorta di Psicologia Non Verbale.
Tutto questo grazie alla natura intrinseca della luce e dei colori specifici che la costituiscono.
I colori che compongono lo spettro della luce, infatti, sono onde elettromagnetiche, ognuno caratterizzato da una frequenza e da una lunghezza d’onda precise.
Una teoria postulata da un altro ricercatore tedesco, Fritz-Albert Popp – amico e collega di Peter Mandel – ha messo in evidenza come gli esseri viventi irradino luce dalle loro cellule. Si tratta naturalmente di una luce molto debole, non visibile ad occhio nudo. Questi fasci di luce debole portano il nome di biofotoni, particelle capaci di trasportare informazioni vitali da una cellula all’altra del nostro organismo. Attraverso questo meccanismo, vengono controllati tutti i processi biochimici nel sistema. Pertanto, qualora si verificassero delle alterazioni all’interno della struttura, per effetto di biorisonanza, con le frequenze del colore è possibile intervenire per ristabilire l’equilibrio. Fintanto che un trauma non viene considerato anche a livello cellulare, dunque, questo, seppur messo a tacere razionalmente, potrebbe continuare a far percepire il suo disturbo sul piano energetico.
Il nucleo della Medicina Esogetica di Peter Mandel, che si avvale anche di altri strumenti oltre alla Cromopuntura, è costituito proprio dalle cosiddette terapie di Risoluzione del Conflitti.
Secondo Peter Mandel qualsiasi nostro sintomo, che sia fisico, emotivo o spirituale, deriva da un conflitto non risolto, che spesso si è registrato nel periodo dell’infanzia e che continua a replicare il suo schema, indisturbato, proprio perché latente, finché non viene sciolto.
Ecco perché sono state svilupparte somatotopie mirate, che hanno lo scopo di riequilibrare in profondità, senza ricorrere necessariamente alla verbalizzazione, un conflitto materno o paterno, un trauma registrato alla nascita o durante la fase prenatale, ma anche un conflitto atavico.
Il vantaggio ulteriore di questo metodo è la possibilità di diagnosticare con precisione il trauma, attraverso uno strumento di analisi energetica, che con la cromopuntura si sposa perfettamente: la diagnosi D.E.P.T.
Grazie ad essa si può risalire precisamente alla natura del trauma e addirittura al periodo dell’infanzia in cui esso si è verificato. Questo è molto importante, perché , partendo dal presupposto che la medesima ferita può dare effetti differenti a seconda del soggetto in esame e della sua percezione, non è detto che – ad esempio – l’abbandono da parte del padre sia un elemento effettivamente disturbante. Per qualcuno può esserlo stato ed essere già risolto; per altri può essere ancora presente e vivo; per altri ancora può essere stato maggiormente doloroso vivere la mancanza figurata di un padre che, pur non avendo abbandonato il tetto coniugale, mostrava carenze forti di natura affettiva o era sempre assente per lavoro. I segni che si leggono sulla foto energetica consentono di comprendere se vi è un disturbo in questo senso attivo nel presente e di poter andare subito dritti al nocciolo della questione, senza indugio alcuno, lavorando con il colore.
La luce viene irradiata sulla pelle, che funge da antenna che capta le informazioni del colore che provengono dall’esterno e le trasmette all’interno del sistema, convogliate attraverso gli agopunti della medicina cinese.
La Cromopuntura Esogetica ha un’ampia gamma di possibilità di applicazione, ma, senza volersi in alcun modo sostituire alla terapia tradizionale, può essere usata in modo molto vantaggioso proprio come integrazione ad un percorso psicologico. Come ben spiega – anche in maniera estremamente tecnica – la psicoterapeuta, docente e terapista in Medicina Esogetica Manohar Croke nel suo esaustivo libro Energy Psychology Using Light and Color.
La luce fa da catalizzatore, arriva dritta al materiale inconscio che crea disturbo e lo scioglie. La luce non può essere bloccata da nessun processo mentale. Scivola oltre il livello consapevole e, in modo delicato, riporta in superficie tutto ciò che era stato sepolto negli inferi delle nostra interiorità, così da essere espulso, sempre dolcemente e senza ripercussioni. Il risultato è che le informazioni nel sistema ritornano a fluire in modo armonico e a giovarne è il benessere personale, su tutti i piani: fisico, emotivo e spirituale.
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Articolo e Immagine di Monica Vadi per generazionebio.com
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