L’accettazione è probabilmente una delle principali virtù umane e contribuisce in larga misura a raggiungere la felicità.
Accettare significa liberare la propria attenzione da tutto ciò che è superfluo e consente di dirigerla verso tutto ciò che veramente conta.
Cosa si intende precisamente quando si parla di accettazione
L’accettazione è l’opposto della negazione, del rifiuto. E’ quell’approccio alla vita che consente di accettare la realtà così com’è e di non provare frustrazione quando le nostre aspettative non sono soddisfatte.
La maggior parte delle sofferenze umane nasce dalla discrepanza tra le aspettative e la realtà che si manifesta. Questo vale per il comportamento degli altri, per i rapporti che si instaurano, per l’attività del governo e anche per noi stessi.
Spesso le aspettative che si hanno non sono coerenti con lo stato della realtà, che agisce seguendo le sue leggi più che le nostre speranze.
A prescindere da quanto siamo bravi, non tutti ci ammirano. I politici, in quanto esseri umani, spesso non agiscono in modo equo. Persino noi stessi, spesso, non ci comportiamo come vorremmo, o come sarebbe giusto in determinate situazioni.
Non c’è scampo da questa realtà, una volta che si è manifestata. E’ però possibile scendere a patti e accettarla, specialmente lì dove non possiamo avere alcuna influenza diretta. Altrimenti, non faremo che remare controvento e vivere faticosamente.
La vita è una questione di scelte
Possiamo accettare o meno i fatti della vita, consapevoli però che, più ci mettiamo in opposizione, più soffriremo.
E’ un concetto semplice, apparentemente persino banale. Eppure non tutti sono in grado di attuarlo e nemmeno di comprenderlo. Così passano la vita ad arrabbiarsi per cose che non possono cambiare.
Le persone intorno sono spesso cattive e ingiuste; spesso agiscono nei loro interessi e trascurano quelli della comunità. Allora perché arrabbiarsi?
Rifiutare questa realtà mette a dura prova le nostre emozioni. Accettarla, al contrario, riporta il sereno.
Non è semplice imparare l’accettazione, però. Più elevate saranno le nostre aspettative, più profonda sarà la sofferenza, così come il conseguente rifiuto.
La chiave è comprendere che il nostro potere è più forte quando si tratta di apportare un cambiamento nella realtà interiore, piuttosto che su quella esterna. Allora, quando la realtà esteriore non ci piace, prendiamo atto che le cose sono andate così, ma che siamo sempre liberi di modificare la percezione che ne abbiamo.
Accettare non significa restare passivi
E’ importante chiarire questo concetto, perché molti cadono nel fraintendimento. Accettare non significa diventare vittime delle circostanze e nemmeno arrendersi e adattarsi a qualsiasi situazione.
Non significa lasciare che gli altri ci offendano o continuare a fare un lavoro che non ci piace. Non vuol dire sopportare in silenzio.
L’accettazione non esclude la lotta, ma questa deve passare attraverso un certosino lavoro su se stessi,al fine di agire per migliorare la propria condizione di esistenza, senza piangere sul latte versato. Accettare vuol dire non lasciarsi coinvolgere emotivamente da ciò che non si può cambiare e concentrarsi su ciò che si può invece fare attivamente.
Significa non stare a rimuginare per ore, ma piuttosto analizzare la situazione e trovare gli strumenti per girare una qualsiasi situazione a proprio favore. Fare tutto questo con calma, senza rabbia, giudizio o desiderio di vendetta è più semplice e offre migliori risultati.
Accettazione e crescita personale
Imparare ad accettare è un passaggio importante nell’ambito di qualsiasi percorso di crescita e sviluppo personale. L’accettazione ha infatti un enorme potere: aiuta a perfezionare le proprie qualità e a limare le debolezze.
Non può esserci evoluzione di fronte alla continua negazione delle circostanze.
Ogni esperienza porta con sé qualcosa di utile e di prezioso che può contribuire a farci crescere. Inutile allora perdere tempo abbandonandosi ai rimpianti o alla frustrazione.
Tutto va sempre come deve andare, perché ogni cosa presenta una lezione da imparare. Allora cosa c’è di meglio che farne tesoro, accettare e andare avanti più forti di prima?
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Articolo di generazionebio.com
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