Capita di attraversare momenti in cui la vita sembra arrivata ad un punto morto e non si riesce nemmeno a intravedere una via d’uscita.
Tutto va storto o è privo di senso: il lavoro, le relazioni, la crescita personale. E’ tutto così difficile che si arriva al punto di non capire nemmeno più cosa si vuole e di cosa si abbia veramente bisogno.
E’ proprio in questi momenti che occorre fare qualcosa e trasformare l’energia stagnante. Così da uscire dal vicolo cieco e far tornare il sole.
A scuola ci insegnano molte materie: la chimica, la biologia, la fisica. Sappiamo come funziona il nostro corpo, ma abbiamo meno informazioni sulla nostra mente. Questo aspetto finiamo – anche se non tutti – per esplorarlo solo in età avanzata.
Quello che spesso ignoriamo è che le risposte non giungono mai dall’esterno, ma si trovano dentro di noi!
Imparare ad ascoltare se stessi è di per sé una scienza completa, che aiuta ad andare avanti, valutare tutte le ipotesi e le opportunità, per poi scegliere la via migliore.
Quello che segue è una sorta di esperimento scientifico interiore, che si può condurre in qualsiasi momento e che aiuta a capire qual è il nostro approccio alla realtà.
Preparazione
Impostare il timer e per 10 minuti impegnarsi ad ascoltare il proprio intuito e qualsiasi sensazione emerga, così da comprendere di cosa si ha bisogno.
Percezione del corpo
Chiudere gli occhi e chiedere mentalmente al proprio corpo cosa serve per farlo sentire al sicuro. Concentrare l’attenzione su di esso, sentire quali sono le parti tese e quali sono invece rilassate.
Prestare attenzione al corpo intero, dalla punta delle dita a quella dei capelli. Ringraziare ogni parte del corpo, senza voler cambiare nulla, ma semplicemente accettandolo così com’è.
Appello ai sensi
Chiedere alla mente quali sono i momenti e le circostanze in cui è più calma, più armoniosa, più gioiosa e ispirata.
Immaginare di avere una stanza dentro la testa e di doverla arredare. Che cosa la rende più accogliente e comoda? Non bisogna sforzarsi, ma lasciare che immagini e pensieri arrivino spontaneamente.
Si può proseguire anche se il tempo impostato scade.
Registrare le osservazioni fatte
Scrivere i sentimenti provati e le immagini pervenute su un foglio. Forse la risposta è racchiusa proprio lì e aveva solo bisogno di ricevere la giusta attenzione. Non bisogna rifiutare sentimenti e sensazioni apparentemente audaci. Tutto ciò che bisogna fare è descrivere la stanza che si è presentata nella testa.
Mettere insieme il puzzle
A questo punto, è ora di tirare le fila del discorso. Cosa è accaduto? Quali sono le risposte giunte alle domande che avevamo in sospeso? Quali sentimenti sono emersi durante questo momento così raro di introspezione? Come per ogni esperimento scientifico, è indispensabile trarre delle conclusioni e trovare delle risposte. Queste deriveranno per forza dall’analisi di ciò che si è provato e visualizzato.
Lo scopo principale di questa pratica è di offrire libertà di espressione e di creare uno spazio sicuro nella testa per le proprie emozioni e per i sentimenti.
I momenti di introspezione e di riflessione servono a capire molto su di noi e la nostra vita. Ogni volta che ci troviamo in un vicolo cieco, questa pratica può tornare utile per ritrovare la strada e procedere nel nostro percorso di vita in modo fluido e armonioso.
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Articolo di generazionebio.com
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