E’ successo a tutti almeno una volta di ascoltare una canzone e di ritrovarsi ad averla ancora in testa persino delle ore dopo. Come mai si verifica questo fenomeno?
La risposta c’è e ha a che fare con i meccanismi del cervello e della memoria.
Le canzoni orecchiabili che non escono dalla testa
Ci sono momenti in cui, senza che ce ne rendiamo conto, una canzone ci entra in testa e non riusciamo a smettere di canticchiarla. Possono passare ore, a volte anche dei giorni: questo motivetto resta sempre lì e “suona” come un disco rotto. Capita anche con canzoni che non ci piacciono particolarmente.
Di certo, succede in particolare con quelle canzoni che si sentono spesso, con i cosiddetti “tormentoni”. Vale anche quando le detestiamo.
Le canzoni che invadono il nostro cervello e non vogliono sapere di andarsene, in genere, sono accomunate da uno schema comune.
Hanno un testo semplice, un ritmo orecchiabile e una struttura che si ripete all’infinito. E’ proprio questo il segreto che rende queste canzoni il “brano dell’estate”, ad esempio; quello che tutti cantano e ascoltano.
La chiave di questa ripetizione si trova, ovviamente, nel cervello. La memoria immagazzina questi suoni ripetitivi e li riproduce ancora e ancora. Ed è proprio la loro musicalità a favorire il ricordo.
Uno studio in merito ha determinato che questo fenomeno coinvolge il 90% delle persone almeno una volta alla settimana.
Nel 2011 è stato condotto un altro studio dove è stato analizzato il motivo per cui questo avviene ed è stato scoperto che l’esposizione ripetuta o recente alla immagini associate ad una canzone facilita il meccanismo.
Ecco perché ci sorprendiamo spesso a canticchiare canzoni per bambini se abbiamo dei figli, o intoniamo la canzone dell’estate quando siamo in vacanza.
Tutto gira intorno alla memoria, dove la canzone viene archiviata. Quando la memoria si attiva, i suoni immagazzinati riemergono e si ripetono, quasi ossessivamente.
A volte una semplice frase può stimolare il ricordo di una canzone e il meccanismo si attiva. Oppure ricordiamo un momento specifico: ad esempio, se abbiamo vissuto una delusione d’amore e ascoltiamo insistentemente una canzone, questa riemergerà quando ce lo ricorderemo.
Alla base c’è la memoria a lungo termine. Il nostro cervello è una sorta di magazzino, in grado di conservare numerosi ricordi. L’aspetto musicale è più potente di quanto si possa pensare.
C’è un’area particolare del cervello, che interviene in questo fenomeno, legata alla memoria di lavoro, correlata ai compiti temporanei, ai numeri o alla lista della spesa.
Il cervello è anche dotato di una corteccia uditiva, dentro il lobo temporale, nel quale c’è l’area del ciclo fonologico, sempre associata alla memoria temporale. Il suo funzionamento è simile a quello di un registratore audio.
Le informazioni vengono archiviate qui per un breve periodo, poi o vengono dimenticate, oppure passano alla memoria a lungo termine. Secondo i ricercatori, ci sono delle canzoni che – grazie al loro ritmo semplice – si spostano in questa area del cervello. E’ questo meccanismo che porta ad avere ripetutamente in testa un brano.
Per riassumere, il fatto che una canzone ci rimanga in testa e diventi un tormentone, è molto comune e ha a che fare con la struttura stessa del nostro cervello. Quando accadrà di nuovo, almeno sarà più semplice capire come mai questo accade.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Gordon Johnson da Pixabay
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.