Pochi sanno che il bambù gioca un ruolo di primo piano nella protezione dell’ambiente. Per questo scegliere mobili e altri oggetti prodotti con questo materiale può rappresentare un’ottima alternativa green per la casa.
Cos’è il bambù
Il bambù è una piante da fiore sempreverde. Il suo nome deriva dal portoghese e dall’olandese, che probabilmente lo hanno preso in prestito dal malese. I malesi usavano anche, come variazione, la parola Kannan.
Questa pianta cresce rigogliosa in Asia orientale e Australia, dove si trova un clima temperato caldo. Spesso capita di incontrarla anche in alcune zone del Mozambico e del Madagascar.
Essendo una pianta erbacea, dentro è vuota ed è priva dello xilema. Non vi è crescita secondaria, perciò gli steli sono a colonna. La sua crescita tende ad essere molto rapida e la sua struttura risulta assai resistente alla compressione.
Perché il bambù è considerato un ottimo materiale ecologico
Oggi siamo tutti preoccupati per l’ambiente e, chi più chi meno, proviamo ad impegnarci ad attuare dei piccoli cambiamenti che evitino di danneggiarlo ulteriormente. Scegliere i materiali in quest’ottica è sicuramente la strada ideale: in questo il bambù risulta un’ottima alternativa. Le ragioni sono svariate.
Rinnovabilità
Una delle caratteristiche migliori del bambù è che si tratta di una risorsa rinnovabile. A differenza del legno naturale, che può richiedere decenni per crescere, oppure della plastica che necessità una produzione chimica, il bambù nasce in un paio di anni. Si può usare senza il rischio di causare danni permanenti e, potenzialmente, si può continuare a coltivare in prospettiva di un futuro prossimo.
Impatto ambientale
Oltre ad essere rinnovabile, il bambù ha altre qualità ecologiche. Ad esempio si può riciclare e riutilizzare. La produzione di oggetti in bambù non richiede l’uso massivo di sostanze chimiche nocive, come ad esempio la plastica.
La sua crescita risulta addirittura utile, perché la pianta previene l’erosione del suolo e rimuove l’anidride carbonica dall’atmosfera. Il bambù, infatti, la cattura e introduce il 35% in più di ossigeno nell’atmosfera, riducendo la quantità di gas serra.
Durata e resilienza
Il bambù è naturalmente robusto. Si può usare per produrre oggetti durevoli e strutture che durano nel tempo. Se costruiti correttamente, questi resistono anche degli anni, molto più di alcuni tipi di legno, compreso quello duro.
Il bambù cresce anche in aree dove le condizioni difficili del terreno fanno fallire altre colture. Può prosperare con qualsiasi condizione meteo.
Aspetto
Il bambù conferisce agli oggetti un aspetto semplice ma elegante, per questo esteticamente è piacevole. I prodotti realizzati in bambù sono disponibili in un’ampia varietà di colori e modelli, perciò si adattano bene, ad esempio, al resto dell’arredamento.
Il suo colore naturale è crema o marrone chiaro, cosa che lo rende particolarmente adatto per essere usato sui pavimenti o altre superfici.
Versatilità
Un altro vantaggio significativo del bambù è la sua versatilità. Si può trovare dappertutto: dai pavimenti, ai mobili, fino alle case. Esistono poi alcuni tipi di bambù, come il Cariloha, che permette di sostituire i tessuti di cotone, riducendo l’impatto sull’abiente del raccolto.
Opportunità di lavoro
La produzione del bambù non solo è rispettosa dell’ambiente, ma crea anche posti di lavoro. E’ una coltura preziosa nelle zone dove c’è bisogno di stabilità economica. Si tratta di aree dove spesso l’economia ha la precedenza sull’ambiente.
Non servono fertilizzanti
Se per altre colture è indispensabile il fertilizzante per la crescita, non è così per il bambù. In questo modo, niente di chimico viene rilasciato nella terra.
Spreco ridotto
Quasi tutte le parti della pianta di bambù si possono utilizzare, così si riduce lo spreco e diminuisce l’impatto sull’ambiente.
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Articolo di generazionebio.com
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