Ci sono persone pesanti, persone negative, qualcuno le chiama tossiche. Persone che con estrema facilità ne feriscono altre.
Nessuno vorrebbe mai incontrare sulla sua strada delle persone simili, eppure non è possibile evitarle. Fanno parte della vita. Che ci piaccia o meno, vanno affrontate.
Queste persone sono bravissime a trovare sempre una ragione per arrivare allo scontro, come se fossero costantemente in guerra: senza pensarci, quindi, con le loro battaglie causano disagio agli altri in ogni circostanza.
La verità è che queste persone non hanno nulla di personale contro gli altri. Piuttosto, sono inconsciamente sempre in conflitto con se stessi.
Tutti abbiamo un lato oscuro
Santi non ce ne sono incarnati sulla Terra: tutti abbiamo la nostra ombra. E’ però snervante avere a che fare costantemente con qualcuno che critica o spettegola, cercando magari di imporre ad ogni costo il suo punto di vista.
Lottare è il suo unico obbiettivo e, pur di soddisfarlo, arriva anche a distorcere la realtà, a seconda di ciò che gli conviene al momento. In qualunque circostanza può intromettersi e rompere l’armonia.
Come convivere con le persone “cattive”?
Il miglior modo per affrontare questi individui è comprenderli. Che non è il male o l’odio a muoverli, ma una guerra costante con se stessi. Si tratta di persone estremamente infelici.
E’ importante capire alcune cose fondamentali:
- le persone negative esistono, ma la nostra percezione può cambiare se pensiamo al fatto che il loro comportamento è dettato da una sofferenza emotiva profonda
- tutti possono esplodere, quando sono sotto stress, o in un momento delicato, e comportarsi come combattenti in cerca di vendetta
- quando queste persone ci feriscono, non lo fanno per una questione personale: noi non c’entriamo nulla con la loro sofferenza interiore, siamo solo il capro espiatorio del momento.
Non scendere al loro livello
Proprio alla luce di questa nuova consapevolezza quando qualcuno prova a trascinarci nella loro battaglia, dovremmo evitarlo in qualsiasi modo.
Ogni persona dà agli altri ciò che ha dentro di sé, a prescindere dalla bontà o dalla cattiveria. Se una persona ci fa del male, non lo sta facendo necessariamente apposta. Probabilmente, dentro di sé ha solo sfiducia è malignità accumulata dalle sue esperienze personali.
Questo non significa in alcun modo che si debba sopportare silenziosamente il dolore, l’offesa, l’aggressione o la maleducazione altrui. Però, se compreso il retroscena, è più semplice non farsi coinvolgere, non scendere al medesimo livello, fare un passo indietro e cambiare strada.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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