Per molti adulti esauriti e stressati non esiste momento migliore della giornata.
Quello in cui fondere quel gusto intenso con un’infusione di energia, il momento in cui godersi una tazza di caffè.
Tuttavia questa unione di gusto ed energia potrebbe nascondere qualche insidia.
Quando si tratta il tema del caffè e dei suoi effetti sulla salute, ci si trova di fronte alla confusione causata dalle contraddizioni tra le affermazioni ufficiali e la realtà.
La scienza alimentare è notoriamente molto elastica rispetto agli studi che vengono condotti.
L’Italia, con i circa 6kg annui pro capite, è uno dei paesi che registra i volumi più alti di consumo.
Pertanto, non deve sorprendere che con il profitto che ne deriva, gli studi sul caffè siano spesso una pedina nelle mani del marketing alimentare.
Di conseguenza, un chicco di caffè tra le mani di un esperto di marketing può trasformarsi in una miracolosa bevanda salutare. Per ogni studio che illustra i rischi del caffè, ne esiste uno che ne elenca gli attributi positivi.
Lo studio più recente che ha esaltato i benefici del caffè è stato condotto dall’istituto Karlisnkà di Stoccolma. Lo studio ha seguito 35.000 donne per 10 anni e ha concluso che bere 1-2 tazzine di caffè al giorno può allontanare il rischio di ictus. Molti hanno puntato il dito contro lo studio, definendolo quantomai sospetto.
A chi credere, dunque? Anzitutto al proprio corpo. Il corpo comunica con noi e occorre saperlo ascoltare. Avete difficoltà ad addormentarvi? Dopo ogni pasto vi sentite ancora affamati? Sentite il bisogno del pisolino pomeridiano? Se è così, potreste essere uno di quei tanti consumatori che soffrono di affaticamento surrenale causato dall’assunzione quotidiana di caffè.
Le ghiandole surrenali sono responsabili della produzione di ormoni, specialmente il cortisolo. Subito dopo la prima tazza di caffè, le ghiandole surrenali subiscono una sorta di shock e procedono nella loro attività in maniera difficoltosa, rilasciando gli ormoni dello stress che a lungo termine possono danneggiarle definitivamente. Perciò, il consumo quotidiano di caffè, specialmente in grande quantità, rende il metabolismo sbilanciato, causando livelli irregolari di zuccheri nel sangue.
E’ poco noto, inoltre, che il caffè esaurisce le scorte di vitamina B6 e B2 e i livelli di acido folico, tutti responsabili dell’aumento di energia. Perciò, un’alternativa al caffè potrebbe essere quella di assumere delle vitamine per recuperare energia.
Per questa ragione, quindi, scegliere un consumo di caffè assai moderato è sicuramente il miglior compromesso per non rinunciare al suo delizioso aroma e allo stesso tempo evitare di correre tutti i rischi connessi ad un’assunzione eccessiva.
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Articolo di generazionebio.com
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