Molti la conoscono certamente già. Per tutti gli altri, ecco cosa narra, all’incirca, la favola di Esopo sulla tartaruga e la lepre.
C’era una volta una lepre che si vantava di quanto velocemente potesse correre. Stanco di sentirla, la tartaruga decise di sfidarla in una gara. Tutti gli animali della foresta si riunirono per assistere.
La lepre corse per un po’, lungo la strada, poi si fermò a riposare. Guardò indietro verso la tartaruga e le gridò “Come puoi pretendere di vincere questa gara, se cammini ad una velocità così ridotta?
Allora la lepre si sdraiò lungo la strada e si addormentò, sicura che ci fosse abbastanza tempo per riposarsi.
Nel frattempo, la tartaruga continuava a camminare. Senza mai fermarsi. Quando arrivò davanti al traguardo, gli animali della foresta iniziarono ad applaudire così forte che svegliarono la lepre. La quale si stiracchiò, sbadiglio e con uno scatto riprese a correre. Ma era troppo tardi. La tartaruga era arrivata per prima.
La morale di questa fiaba, come spesso capita nel caso delle narrazioni di Esopo, è piuttosto ambigua. Ognuno può trarre l’insegnamento che più gli risuona. Si possono però fare alcune riflessioni.
La mentalità della lepre
Lo stile di vita odierno porta molte persone a vivere come la lepre. Magari anche senza vantarsi o sfidare gli altri, ma affrontano tutto di corsa.
Si pensa a rincorrere dei risultati immediati e una gratificazione istantanea. Ci si vuole arricchire rapidamente, magari aspettando il biglietto vincente della lotteria. Oppure si spera di poter dimagrire notte tempo, con diete e programmi rapidi.
Poi si mangia al fast food, si scalda il cibo al microonde, si consegnano messaggi e email in pochi secondi in ogni parte del mondo.
Tutto questo amplifica la percezione di doversi aspettare risultati immediati, al punto che quando non li otteniamo ci scoraggiamo e smettiamo immediatamente.
La verità è che nessun cambiamento duraturo avviene da un giorno all’altro. Ecco perché cambiare approccio è molto meglio.
La mentalità della tartaruga
La maggior parte dei risultati che cerchiamo non arriva rapidamente. Magari non ci mettono nemmeno troppo, ma tendono a metterci un po’ di più di quando immaginiamo o vorremmo.
- Allenarsi per 1 ora 3 volte a settimana per un mese non darà che piccoli risultati
- Leggere un libro a gennaio non avrà un grande impatto sulla crescita personale
- Meditare 10 minuti al giorno per 2 settimane non sortirà chissà quale effetto sulla mente
Eppure, se si decide di abbandonare la mentalità della lepre, che vuole tutto e subito, se si smette di essere ossessionati da risultati a breve termine e ci si concentra sul prossimo piccolo passo, ma fatto nella giusta direzione, possono avvenire miracoli.
Che risultati si possono ottenere?
- Allenarsi 1 ora per 3 volte a settimana, porta a effettuare più di 150 ore di attività fisica l’anno, cosa sufficiente per vedere un enorme impatto sulla salute ma anche sull’aspetto fisico
- Leggere 1 libro al mese significa leggere 12 libri all’anno, che possono voler dire nuove idee e intuizioni capaci di arricchire la vita
- Meditare 10 minuti al giorno consente di accumulare diverse ore di esperienza ogni anno, che alla lunga e con la costanza aiutano a migliorare la concentrazione, la memoria e a ridurre stress e ansia.
La verità è che contano più la costanza e la coerenza della velocità.
La tartaruga è colei che vince la gara
E’ quando si sposta l’attenzione dai risultati che questi iniziano a manifestarsi. Quando si procede un passo per volta, come effetto collaterale della persona che stiamo diventando arriverà la realizzazione degli obiettivi.
La coerenza crea slancio, il quale a sua volta genera il progresso. Il progresso crea sicurezza in se stessi, la quale dà forma ad una identità piena di nuove risorse. Ed è tutto questo che struttura la capacità di generare un cambiamento duraturo.
Cosa fare, dunque?
Prendiamo i nostri obiettivi e riduciamoli in piccole quote minime giornaliere. Poi eseguiamoli con costanza ogni singolo giorno.
Cosa diceva, del resto, quell’antico proverbio della saggezza popolare?
Chi va piano, va sano e va lontano
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Articolo di generazionebio.com
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