C’è una regola non scritta, sconosciuta ai più, che suggerisce quando l’energia e la salute (ma anche il lavoro) sono ai loro minimi storici, di provare a tagliare i ponti con alcune persone.
La comunicazione è utile e necessaria. Oggi però, a causa della costante connessione, siamo esageratamente esposti all’urgenza del contatto. Incontri, conversazioni, messaggi, corrispondenza elettronica: tutto ciò ci lega al mondo esteriore, spesso raggiungendo picchi assai pericolosi.
Ogni contatto che abbiamo con le persone ha un peso emotivo, da ambo i lati. Quando parliamo con chi ci sta accanto in genere siamo noi stessi, non dobbiamo fare alcuno sforzo perché ci conoscono e accettano il nostro carattere, opinioni personali e abitudini.
Con gli estranei è diverso e la comunicazione richiede maggiore energia da spendere da parte nostra nel mantenere la postura, esprimerci in modo chiaro, secondo un’intonazione precisa, prestando attenzione alle parole con cui rispondono alle nostre affermazioni.
Poi ci sono i contatti a distanza, che richiedono altrettanta energia. Il telefono che squilla di continuo, il trillo dei messaggi e delle email incalzano e possono persino portare alla depressione.
Talvolta capita anche di dover partecipare a degli eventi, dove si parla di continuo, magari con persone per cui non si nutre il minimo interesse reale. Il flusso di parole ha luogo solo sulla base di una forma di cortesia e di regole precostituite che, alla fine, causano una stanchezza enorme.
Sembra paradossale, eppure un eccesso di comunicazioni può portare a stanchezza cronica. La cura è una sola: tagliare i ponti con i contatti che sono superflui e ricavare più tempo libero.
Quando l’ultima delle nostre intenzioni è partecipare ad una conversazione superficiale, o ascoltare una lunga confessione, c’è solo una cosa da fare: evitarlo. Non ci fa bene e nessuno deve sentirsi in obbligo di prestarsi a questo gioco al massacro.
Ridurre i contatti inutili in breve tempo permette di ripristinare l’energia. Le prime persone da evitare sono quelle che non comprenderanno il nostro breve momento di introspezione e che continueranno a far squillare il telefono, a richiamare la nostra attenzione e facendoci sentire in colpa.
L’alternativa è passare maggior tempo con le persone più vicine, o addirittura da soli con se stessi. Godendosi un po’ di meritata pace e silenzio. L’energia tornerà a fluire e anche l’equilibrio emotivo sarà ricostituito.
Provare per credere.
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Articolo di generazionebio.com
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