Pur sapendo di essere noi stessi i soli a subirne le conseguenze, molto spesso reprimiamo i nostri sentimenti e pensieri per timore di offendere gli altri. Così facendo, le nostre emozioni si accumulano e ci consumano in silenzio, diventando simili a fantasmi che danneggiano il nostro corpo e la nostra mente.
Quando ci sentiamo feriti, in molti casi la persona responsabile della nostra percezione non è consapevole di quanto sta facendo. Se non esprimiamo il nostro disagio, non se ne renderà mai conto a meno di indovinare quello che ci passa per la testa.
Le persone non sono però degli indovini e, per quanto possano intuire qualcosa, a volte sono così assorbiti dalla vita da non capire che tipo di impatto hanno avuto su di noi. Sta quindi a noi far loro notare in che modo ci stanno danneggiando. Nella maniera più sincera ed equilibrata possibile.
Le emozioni represse si possono trasformare in disturbi psicosomatici
Mente e corpo costituiscono un’unità, perciò emozioni e sentimenti repressi finiranno per esprimersi attraverso delle manifestazioni fisiche, che vanno dalla tensione muscolare al mal di testa, fino ai disturbi gastrointestinali o dermatologici e molto altro ancora.
La chiave del benessere è gestire ed esprimere le emozioni
Se da bambini ci veniva ripetuto che non dovevamo piangere, che non dovevamo arrabbiarci, questo è il modello con cui siamo cresciuti e che replichiamo inconsapevolmente. Pertanto, occorre imparare, anche se tardivamente, a gestire in modo assertivo il proprio stato emotivo, anziché reprimerlo.
Esprimere ciò che abbiamo dentro genera un grande sollievo emotivo, che si può raggiungere in tanti modi diversi.
Consapevolezza delle proprie emozioni e di cosa le causa
Una persona che reprime da sempre le proprie emozioni trova difficile comprenderle. Bisogna allora imparare a identificare ciò che si prova, distinguendo tra rabbia e risentimento ad esempio. Poi, è importante risalire alla causa. Si tratta di un esercizio molto profondo di conoscenza di sé, ma vale la pena eseguirlo.
Accettazione dei limiti
I limiti non sono negativi. Al contrario, permettono alle altre persone di sapere fino a dove si possono spingere. Non mettere limiti alle relazioni interpersonali è la causa spesso del comportamento di chi si approfitta della bontà altrui, oppure della capacità di sopportare tutto in silenzio. Sono questi limiti che aiutano a soddisfare le proprie esigenze.
Dire ciò che si pensa non ferisce inevitabilmente gli altri
Difendere i propri diritti non implica per forza che gli altri siano danneggiati. Non bisogna vomitarla la verità, ma nemmeno sopportare stoicamente gli attacchi e i soprusi. L’ideale è imparare a dire ciò che si pensa in maniera rispettosa, ma assumendo una posizione ferma.
Trovare un modo assertivo per sfogarsi
Ci sono situazioni dove non sempre si può dire ciò che si prova. Questo non significa però mettere a tacere le proprie emozioni. Si possono sfogare attraverso tecniche come la sedia vuota, dove si immagina che la persona a cui vorremmo parlare sia davanti a noi.
Quello che conta è trovare un modo per provare sollievo e che aiuti a recuperare l’equilibrio andato perso, sfuggendo al controllo che le emozioni intrappolate nell’inconscio riescono ad esercitare.
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Articolo di generazionebio.com
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