La voce di ognuno di noi può diventare il mezzo più puro per comunicare con la nostra anima.
La voce nasce da dentro, è il suono più autentico che ci sia e rappresenta, proprio come il DNA, una sorta di impronta digitale unica.
Esistono dei metodi studiati appositamente per imparare a modulare ed esplorare la voce umana come fonte di auto-scoperta, sia a livello individuale che collettivo. In questa maniera, è più facile raggiungere i livelli più profondi della propria coscienza e della propria saggezza innata.
La voce, se usata in modo corretto, è la metafora di una vita consapevole e armoniosa, perché il nostro suono interiore può diventare trasformativo e fare da catalizzatore per comunicare con il cuore nella quotidianità.
Prima di ogni cosa, è indispensabile imparare a respirare correttamente. Solo così potremmo emettere un suono puro, che provenga dal profondo e non sia rotto in gola. Pertanto, è necessario tornare ad eseguire una respirazione diaframmatica. Questo si traduce in una pancia che si alza e si abbassa ad ogni inspirazione ed espirazione. Si può testare appoggiando una mano sul ventre mentre si respira. Se al contrario a contrarsi è il torace, significa che la respirazione è limitata alla parte superiore delle costole, che blocca il diaframma, mette sotto sforzo i muscoli accessori e le corde vocali, stimolando un’emissione distorta della voce ogni volta che si parla.
Una volta fatto ciò, bisogna lavorare al fine di allineare l’energia di cuore, mente e pancia. Solo così può esprimere la propria unicità nel mondo.
Anche qui entra in gioco la respirazione, effettuata attraverso una visualizzazione che fa immaginare che l’aria passi direttamente attraverso il cuore. L’istituto Heartmath ha messo a punto numerosi esercizi per stimolare la coerenza cardiaca.
Passiamo metà della nostra vita a cercare i mezzi più disparati per stare bene con noi stessi, ignari di avere già a disposizione, sin dalla nascita, uno strumento eccezionale per trovare l’armonia, per imbastire delle relazioni nutrienti e persino per stimolare una risoluzione dei conflitti profonda.
Riscoprire la propria voce autentica permette di rompere le barriere del giudizio, di sciogliere la paura e di ritrovare il coraggio di esprimerci per quello che siamo.
La maggior parte delle persone non ama la propria voce, semplicemente perché ancora non l’ha coltivata, perché non l’ha spogliata di tutti gli artifici che le abbiamo costruito intorno per proteggerci. Quanti registrano la propria voce e, riascoltandola, quasi se ne vergognano? Quasi tutti. Questa reazione non è altro che l’espressione di una mancanza di accettazione di se stessi e di una connessione disturbata con la propria anima.
Innamorarsi della propria voce e imparare a usarla, permette di risvegliarci ad una realtà che nemmeno pensavamo potesse esistere.
Il proprio linguaggio interiore, manifestato attraverso il suono della voce, è l’espressione della propria saggezza. Non bisogna essere cantanti, o particolarmente intonati, per ottenere tutto questo. Lo scopo non è salire su un palco ed esibirsi, ma raggiungere le proprie profondità più recondite ed esplorarle.
E’ sufficiente avere voglia di ritrovare la connessione con la propria anima e mettersi in ascolto. Rompere il vuoto del silenzio, ma anche il chiacchiericcio mentale che non ci appartiene davvero, con l’emissione di un suono.
Dopo aver imparato, con un po’ di allenamento, la respirazione diaframmatica – si percepirà come l’emissione della voce cambi, trasformandosi in un suono genuino, pieno, sicuro e profondo.
A quel punto si può fare un esercizio molto potente.
Cosa meglio del nome che portiamo esprime chi siamo?
Bene: chi non ha provato, almeno una volta nella vita, a ripetere il proprio nome all’infinito, fino a percepirne la perdita di ogni significato. Tutto cambia se, anziché semplicemente pronunciarlo, il nostro nome lo cantiamo. Non importa che melodia usiamo, che tonalità scegliamo. Cantiamo il nostro nome, sussurriamolo sulla falsa riga di una canzone che già conosciamo, o inventiamone una.
Cosa sentite dentro di voi? Presenza. Pienezza. Connessione.
Quello che state emettendo è il canto profondo del vostro cuore e contiene tutta la vostra essenza: le gioie, i dolori e le passioni, oltre che la verità legata a ciò che siete veramente.
Anziché cantare l’ultimo tormentone del momento sotto la doccia, cercate di connettervi con voi stessi, cantando il vostro nome, come un mantra.
Da qui si parte. Questo è il primo passo di un viaggio alla riscoperta di sé, attraverso il suono unico della propria voce. Sembra la cosa più banale del mondo, ma è anche tra le più potenti.
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Articolo di Monica Vadi generazionebio.com
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Foto di Thomas Wolter da Pixabay
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