Negli ultimi anni anche in Occidente vi è stata una riscoperta del potere della musicoterapia.
Il suono è un metodo di guarigione primordiale, usato in varie culture da migliaia di anni. In Sud America, ad esempio, si attua la guarigione del suono Icaros, che viene eseguita principalmente attraverso canzoni e canti capaci di invertire la malattia. In India, i sacri Mantra sono usati per indurre degli stati meditativi profondi. La Kabbalah propone moltissime preghiere in chiave musicale, perché secondo la tradizione il modo migliore per avvicinarsi a Dio è attraverso la musica e il ballo.
Già nell’antica Grecia era nota la proprietà di guarigione del suono: fu Pitagora infatti a scoprirne il potere vibrazionale.
Campane tibetane, diapason, campane di cristallo, percussioni e intonazioni vocali sono solo alcuni degli strumenti che si utilizzano per trattare delle malattie fisiche ed emotive e ripristinare l’armonia del corpo.
Un breve excursus sulla storia della musicoterapia
La mitologia e le storie antiche di molte culture illustrano che la materia e la vita prendono forma dal suono e dalla parola. Il suono si comporta come un imbuto di luce e convoglia il processo di guarigione attraverso la consapevolezza.
Nello Sciamanesimo si usano la musica e la danza per mettere da parte l’ego, per fare spazio allo Spirito. Per creare questo spazio aperto bisogna, secondo la tradizione, cantare e ballare per ore, fino allo sfinimento: in questo modo, le chiacchiere mentali si placano prima di intraprendere qualunque cammino di guarigione.
Le vibrazioni e le frequenze del suono aiutano a sbloccare l’energia che ristagna a causa delle esperienze passate e presenti. In questo modo, questa energia si trasforma in forza vitale. I problemi che si possono risolvere attraverso la musicoterapia sono:
- disordini del sonno
- ansia
- depressione
- gestione dello stress
- gestione del dolore
- disturbi da stress post traumatico
Come sfruttare le proprietà della musicoterapia
Ci sono diversi modi per iniziare a incorporare la musicoterapia nella nostra vita.
E’ sufficiente ascoltare musica classica e ambient per viaggiare verso altri mondi, sbloccare vecchie ferite e suscitare emozioni profonde emozioni che aiutano ad accedere a chi siamo veramente.
Uno dei più profondi benefici che si ottengono grazie alla musicoterapia è qualcosa che i buddisti definiscono impermanenza. Si tratta della comprensione che l’esperienza di vita cambia continuamente. Nulla è permanente o rimane statico. Quando si comprende questo, una maggiore saggezza, pace e gentilezza si sbloccano dentro di noi.
Si entra inoltre in uno stato di flusso dove si impara a vivere nel presente e a godere di tutta la sua bellezza. Questo aiuta a renderci consapevoli dell’assenza di separazione tra noi stessi e l’esistenza stessa.
Tutti gli strumenti aiutano ad accedere ad uno stato meditativo utile alla guarigione. Alcuni sono tuttavia più adatti di altri.
Campane tibetane
Sono lo strumento probabilmente più popolare oggi. Vengono usate insieme alla pratica dello yoga, di rituali e di terapia del suono. Nella tradizione buddista si suonano per segnalare l’inizio e la fine dei cicli di meditazione silenziosa, come se si trattasse di un ponte tra i regni coscienti interiori ed esteriori. (Scopri di più sulle CAMPANE TIBETANE: clicca qui)
Cimbali tibetani
Questo strumento produce un suono bellissimo e si usa nella pratica rituale per stabilire l’armonia con gli spiriti della natura circostante. Durante i rituali di offerta tantrica è facile sentire utilizzare questo strumento
Gong tibetano
Il gong nel buddismo si suona all’inizio e alla fine di ogni giornata. Nei templi cinesi i gong vengono colpiti 108 volte, poichP si ritiene che gli esseri senzienti abbiano 108 tipi di preoccupazione. Questa pratica si basa sull’idea che, dopo aver ascoltato il gong, le preoccupazioni cessano.
Gli effetti che suscita la risonanza di un gong non ha pari. Questo strumento veniva anche usato per scacciare gli spiriti maligni, per curare i malati e invocare lo spirito dei defunti. Oggi il suo suono riverberante del gong viene sfruttato per risvegliare la mente e instillare la pace di tutto il corpo.
Campana tibetana Dorje
Lo scopo di questa campana è di riportare al momento presente. Si può colpire con un bastoncino di legno, o semplicemente scuotere. Dorje in tibetano significa fulmine, perché si comporta come una scossa elettrica che irrompe nella coscienza per placare la mente.
Talvolta questa campana viene descritta come uno scettro di diamanti ed è un simbolo sacro di saggezza. Viene usata in meditazione e si tiene in mano in una posizione mudra. La campana e il dorje insieme rappresentano rispettivamente il femminile e il maschile.
Campane a vento
Tecnicamente, questo non è uno strumento, ma questi campanelli nel buddismo hanno da sempre un ruolo significativo, specialmente nei rituali. Si riteneva avessero il potere di attirare degli spiriti pacifici e di proteggere dalle forze del male. Queste campane venivano appese sui templi, i santuari, le pagode e le grotte, riportando al momento presente con il suono cullato dalla brezza. (Scopri di più sulle CAMPANE A VENTO: clicca qui)
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Articolo di generazionebio.com
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