Un nuovo entusiasmante studio afferma che l’esposizione alla luce blu può essere un efficace trattamento non farmaceutico per l’ipertensione, che riduce contemporaneamente il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
Lo studio è stato pubblicato sull’European Journal of Preventative Cardiology e ha coinvolto alcuni partecipanti che sono stati esposti a 30 minuti di luce blu ad una frequenza di 450 nanometri sul corpo intero. Questa seduta equivale ad una intera giornata esposti alla luce solare. In un momento successivo, è stata irradiata una luce di controllo.
Al contrario della luce ultravioletta (UV) la luce blu visibile non è considerata cancerogena. Per valutare l’impatto, sono stati misurati la pressione sanguigna dei partecipanti, la rigidità delle arterie la dilatazione dei vasi sanguigni e i livelli plasmatici di depositi di ossido nitrico, prima, durante e fino a due ore dopo l’irradiazione con entrambe le luci.
I ricercatori che hanno condotto lo studio hanno scoperto che l’esposizione alla luce blu del corpo intero ha ridotto in modo significativo la pressione sistolica dei partecipanti di quasi 8mmHg, rispetto alla luce di controllo che non ha avuto alcun impatto.
Ciò che è ancora più notevole è che la riduzione della pressione sanguigna stimolata dalla luce blu è simile a quella che si registra negli studi clinici con i farmaci usati a questo scopo.
Oltre alla riduzione della pressione sanguigna, è stato anche scoperto che l’esposizione alla luce blu è in grado di migliorare altri indicatori di rischio cardiovascolare, inclusa la riduzione della rigidità arteriosa e l’aumento del rilassamento dei vasi sanguigni. Questo supporta l’idea secondo cui la luce potrebbe essere di aiuto nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, che uccidono ogni anno centinaia di migliaia di persona in tutto l’Occidente.
I ricercatori hanno anche scoperto che l’esposizione alla luce blu aumenta i livelli di ossido nitrico, una molecola importantissima di segnalazione che è utile per proteggere il sistema cardiovascolare.
E’ stato evidenziato che la luce blu è in grado di stimolare il rilascio della molecola dalla pelle nel flusso sanguigno, dove rilassa i vasi sanguigni, aumenta il flusso del sangue e diminuisce la pressione.
L’esposizione alla luce blu è dunque un metodo innovativo per controllare con precisione la pressione del sangue senza ricorrere ai farmaci. Le sorgenti di luce blu indossabili potrebbero rendere possibile e pratica la continua esposizione alla luce, cosa assai utile per tutti coloro la cui pressione arteriosa non è facilmente controllata con i farmaci, come gli anziani.
Già in passato la luce blu ha dimostrato di avere un impatto positivo sulla salute delle persone. Era già stata associata al miglioramento dell’umore tanto che dozzine di stazioni ferroviarie giapponesi hanno installato l’illuminazione blu per ridurre i tassi di suicidio. Il risultato è sorprendente, perché negli ultimi 10 anni questo tasso è crollato dell’84%!
Cromopuntura e ipertensione
Anche la cromopuntura sfrutta la luce colorata, ma attraverso un approccio più specifico rispetto alla cromoterapia. Anziché irradiare il colore su tutto il corpo, infatti, si appone il fascio di luce su un distretto specifico sulla cute, di solito corrispondente ad un agopunto. Questo permette al colore di avere un’azione più mirata rispetto all’obiettivo che si vuole perseguire.
Il blu in cromopuntura è il colore della quiete e dell’infinito E’ una tinta fredda e rilassante, che lavora molto bene sul sistema endocrino e sull’ipofisi. Ha un effetto disinfettante, decongestionante e antispasmodico. E’ inoltre capace di favorire il sonno, essendo sedante e rilassante. Infine, stimola l’introspezione.
I problemi di ipertensione si possono trattare anche sfruttando la cromopuntura come mezzo e sono diverse le somatotopie proposte, con combinazioni di punti da irradiare proprio con la luce blu. Anche se, alla base di una ipertensione vi è sempre anche un retroscena specifico su cui andare a lavorare. Non basta fermarsi al disturbo e lavorare su quello. Occorre risalire alla sua causa. Ogni sintomo giunge a noi per comunicarci che qualcosa nella nostra vita non sta funzionando come dovrebbe, che bisogna raddrizzare il tiro e integrare meglio una tematica una situazione. La pressione alta è la manifestazione materiale di una desiderio di ritornare a casa propria o di uscire da quella dove si vive ora, ma di non averne la possibilità. Chi soffre di questo problema dovrebbe domandarsi se non siano diventate troppo strette le mura dove vive e se non vi sia in atto un meccanismo psicologico da parte di qualcuno affinché un trasferimento altrove non abbia effetto.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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