Siamo così tante volte infastiditi dai gesti degli altri: l’auto davanti a noi procede come una lumaca, rallentando il nostro percorso; un collega non fa che interromperci; il partner lava i piatti in un modo che per noi pè sbagliato.
Siamo tutti campioni di lamentela, oggi. Siamo infastiditi da così tante cose che, essendo il vaso pieno, ogni piccola cosa ci rende intolleranti se non risuona con noi.
Ce lo hanno ripetuto spesso che la lamentela continua è come un virus, che dobbiamo liberarcene. Eppure ci sembra una delle operazioni più complesse da compiere. Questa difficoltà è giustificata dalla conformazione del nostro cervello, che tende a puntare la nostra concentrazione su ciò che non è giusto, piuttosto che alla bellezza che ci circonda. Basta lasciare che questa tendenza si trasformi in un’abitudine e la qualità della vita inizia a peggiorare.
Una strategia per smettere è diventarne consapevoli. Non lasciare che il pilota automatico ci spinga costantemente verso questa reazione. Osserviamo noi stessi. Ascoltiamoci. Appena ci rendiamo conto di essere nella lamentela, possiamo fare una serie di operazioni per invertire la tendenza.
Fare un passo indietro
Bisogna sempre osservare il quadro generale. Ciò di cui ci stiamo lamentando è veramente importante? Conterà qualcosa per noi entro 5 minuti, 5 mesi o 5 anni?
Guardarsi dentro
La lamentela esprime qualcosa di profondo. Vale dunque la pena domandarsi quale sia il vero problema: ciò che ci irrita ha radici che affondano nel terreno della nostra vita personale? Ha a che fare con qualcosa di noi stessi che andrebbe affrontato?
Fare un gioco divertente
Indossiamo un braccialetto, oppure un elastico su un polso. Ogni volta che ci accorgiamo di essere nella lamentela, spostiamo il bracciale sul polso opposto. L’obiettivo per spegnere questa dannosa abitudine è di mantenere il braccialetto sul medesimo polso per almeno 30 giorni consecutivi.
Scegliere il canale giusto
E’ importante saper canalizzare il problema a livello privato. Parliamo con una persona che ci sta a cuore, mandiamo un email oppure telefoniamo a una persona di fiducia. Mai lamentarsi sui social network: chi lo fa diventa untore delle peggiori energie negative.
Esprimere il proprio pensiero al diretto interessato
Spesso ci lamentiamo degli altri che nemmeno si rendono conto di fare qualcosa che ci crea disagio. Un’azione molto matura può consistere nel trovare il modo giusto per esprimere il reclamo così che non sembri un critica, ma un consiglio costruttivo.
Tenere un diario della gratitudine
Praticare la gratitudine è importante, specialmente se in modo continuativo. Ogni giorno viviamo situazioni per cui essere grati, anche le più piccole e apparentemente banali. Scriviamo su un quaderno, ogni sera prima di coricarci. Per i più hi-tech esistono anche diverse app che offrono questa possibilità, se tenere un diario cartaceo può sembrare obsoleto.
Cosa cambia quando smettiamo di lamentarci di ogni cosa?
Per imparare a godere di ogni piccolo momento con gratitudine ci vogliono molto tempo e pazienza.
E’ indispensabile imparare ad essere tolleranti verso le abitudini fastidiose degli altri, riconoscendo che tutti ne abbiamo.
Occorre persistere e lasciare andare. Questo nuovo atteggiamento ha il vantaggio di aprire ad una prospettiva diversa, dove diventa più facile prestare l’attenzione su ciò che è edificante, anziché ciò che è demotivante e deludente.
In questa maniera, la felicità diventa alla portata di tutti e gli effetti positivi non ricadranno solo a livello personale, ma anche globale e si diventerà gli artefici di ambienti molto più rilassati, armoniosi e soprattuto genuini.
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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