Gli amanti della natura e le persone che riscoprono il valore degli spazi incontaminati sono sempre più numerosi, così come delle attività da svolgere all’aperto. Alcuni amano praticare il trekking, altri a remare attraverso i fiumi rocciosi, altri ancora amano esplorare nei boschi e nelle foreste, o semplicemente passeggiare sulle spiagge meno note.
La caratteristica che passioni come campeggio, trekking, nordic walking, escursioni o paddle hanno in comune è quella di offrire l’opportunità di trascorrere un po’ di tempo in un luogo incontaminato, che ha subito solo in minima parte l’impatto umano. Il problema nasce quando questi luoghi selvaggi vengono usati in maniera incauta, mettendoli a rischio. Chiunque li frequenti, se non sta attento, finirà per distruggerli e per devastare quella bellezza naturale ormai così rara.
Per questo è bene che chiunque sia appassionato di attività all’aria aperta inizi a seguire delle strategie per proteggere queste aree, pur frequentandole. Per farlo, è sufficiente seguire i principi per vivere nella natura a impatto zero.
Cosa significa vivere nella natura a impatto zero?
Significa non lasciare alcuna traccia del passaggio umano, per fare in modo che questi spazi rimangano selvaggi e che l’habitat si conservi intatto. Questo vale per tutte le piante, gli animali, gli alberi, le rocce e persino i microbi che vi abitano.
Vivere nella natura a impatto zero significa fare delle foto ricordo e lasciare ogni spazio così come è stato trovato. Per fare questo, occorre seguire alcuni principi di base, che semplificheranno tutto.
Pianificare in anticipo e prepararsi
Un’escursione ben pianificata o una gita in campeggio causa meno danni rispetto all’avventura dell’ultimo minuto. Spesso le persone, se non sono preparate, rischiano di trovarsi in situazioni precarie, che potrebbero costringerle a fare cose indesiderate, come attraversare un luogo inadatto se si perdono, o distruggere l’ecosistema per districarsi da una situazione. Nella peggiore delle ipotesi, possono trovarsi bloccate e ferite, cosa che richiederebbe un’operazione di salvataggio che potrebbe apportare dei danni ambientali.
Prima di partire, dunque, meglio informarsi bene sul luogo che si sta per visitare, comprese le più comuni minacce naturali e ambientali da affrontare. In genere ci sono anche delle organizzazioni locali che si possono contattare per informarsi su eventuali norme o regolamenti in vigore.
Viaggiare e campeggiare su superfici solide
I percorsi popolari possono sopportare decine di migliaia di passi ogni giorno. Tutto questo traffico, però, finisce per logorare il terreno, alterando potenzialmente i sentieri e le loro caratteristiche paesaggistiche. Meglio, pertanto, scegliere le superfici più resistenti mentre si viaggia in mezzo alla natura selvaggia. Questo vuol dire attenersi ai percorsi consigliati, evitando il più possibile punti morbidi o fangosi, oltre che di attraversare prati e altri habitat delicati. Nello stesso modo, quando si campeggia, meglio selezionare luoghi dotati di terreno rigido e compatto. Se sono presenti pad per le tende, usare quelli. E’ vero che l’erosione è un processo naturale, ma questa avviene nel corso di ere geologiche, non durante un’estate. Quindi, meglio camminare con leggerezza e accortezza, evitando di esacerbare qualsiasi erosione già presente.
Smaltire i rifiuti in modo corretto
E’ il più ovvio dei principi, ma non sempre viene osservato: la spazzatura va sempre smaltita correttamente. Mai abbandonare i rifiuti negli spazi all’aperto: impacchettarli e buttarli appena possibile in un apposito contenitore. I campeggi più popolari hanno sempre dei bidoni posizionati nei pressi. Occorre in ogni caso portare sempre con sé un piccolo sacchetto dove raccogliere tutto e smaltire poi correttamente i rifiuti in un secondo momento. Negli spazi incontaminati occorre poi fare attenzione all’evacuazione dei propri rifiuti. E’ necessario scavare delle buche alla distanza raccomandata dalle fonti di acqua vicine e gettare sopra un po’ di terra successivamente. Anche il rifiuto più biodegradabile impiegherà del tempo a distruggersi e può mettere a rischio l’animale autoctono.
Lasciare tutto così com’è
Durante le esplorazioni e le attività nella natura, si incontrano sempre cose meravigliose: bellissimi fiori, rocce fluviali affascinanti o artefatti culturali e storici. In tutti i casi occorre resistere alla tentazione di portare a casa cose del genere come souvenir. Facendolo, si rovina un ecosistema: persino raccogliendo una pigna si possono creare dei danni. Tutto va lasciato così com’è e nessuna modifica all’habitat deve essere apportata in qualunque modo.
Ridurre al minimo l’impatto dei falò
I fuochi di campo sono una tradizione antica, sono affascinanti e divertenti da fare. Tuttavia, possono diventare molto pericolosi, se non monitorati con attenzione. Bisogna sempre assicurarsi di creare un anello di fuoco adeguato, se non esiste già ed evitare di accendere dei fuochi da campo sotto alberi sporgenti. Assicurarsi, poi, di avere sempre un secchio di acqua a portata di mano. Bisogna anche fare attenzione a non rovinare l’habitat circostante durante la raccolta della legna da ardere. Mai tagliare rami di alberi vivi, ma raccogliere solo quelli secchi da terra. Alcuni campeggiatori portano con sé la legna da casa, ma è un’idea pessima perché così si possono diffondere i parassiti degli alberi. Sarebbe addirittura meglio evitare il fuoco: questo è il modo migliore per proteggere l’ambiente e godere della vista e dei suoni della natura che spesso il fuoco oscura o allontana, se si tratta di animali.
Rispettare la fauna selvatica
Molti amanti della natura sono tentati di infrangere questa regola: quanto possono essere belli un cervo, uno scoiattolo, una lepre, un orso o una farfalla? Se a queste specie non si torcerebbe un capello, rispettare la fauna selvatica significa rispettare tutti gli animali selvatici. Questo vale anche per il ragno che può irrompere nella tenda o per il serpente che sta strisciando liberamente nel suo habitat che, in realtà, noi stiamo invadendo. E’ importante mantenere una distanza di sicurezza dagli animali che si incontrano e non dare loro da mangiare. Per non parlare degli animali di grandi dimensioni, che possono portare a incidenti e richiedere in casi estremi l’intervento di funzionari che si trovino costretti ad abbatterli.
Avere rispetto per gli altri visitatori
Oltre a calpestare il terreno con delicatezza e rispettare gli organismi viventi che si trovano negli spazi selvaggi, facendo pulizia dopo il passaggio, è importante assicurarsi di non impedire che altri appassionati possano godersi quello stesso luogo incontaminato. Ciò significa ad esempio mantenere il massimo silenzio: molti si recano nella natura per godere dei suoi suoni e non amano sentire le conversazioni degli umani. Non parlare a voce alta, non suonare musica ad alto volume sono regole fondamentali. E’ bene anche avere una buona etichetta, rendendosi utili con le persone nuove del posto, dando loro tutte le indicazioni utili a godersi quell’avventura.
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Articolo di generazionebio.com
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Fonte: montemlife.com
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