Lo affermava M. Esther Harding: affinché un essere umano raggiunga la piena maturità, occorre che entrambi i lati – maschile e femminile – della sua personalità emergano e vengano integrati.
Oggi si sente parlare quasi esclusivamente di energia divina femminile e del risveglio della sacralità femminile. Si parla molto di sorellanza, di onorare la dea interiore, della sacralità dell’utero. E’ tutto verissimo, ma se è importante onorare il divino femminile, non bisogna dimenticare che dentro ognuno di noi alberga anche un divino maschile.
Per elevarci davvero spiritualmente entrambe le energie vanno coltivate e integrate. Solo così si raggiunge l’unità.
Eppure, se ne parla talmente poco che bisogna ammettere quanto sia sempre più difficile incontrare un maschio davvero maturo e integrato a livello archetipico. Questo è successo perché fino a oggi i è stato presentato solo il lato oscuro del maschile, quella assetata di sangue, arrogante, distruttiva e prepotente. Le più grandi atrocità sono state commesse da uomini, in gran parte, nella storia. Non stupisce dunque se molte persone trascurano il divino maschile: semplicemente non lo conoscono!
Una volta che si intraprende un lavoro di risveglio dell’energia maschile è possibile:
- avere più fiducia in se stessi
- migliorare la propria obiettività
- elaborare una migliore capacità di pensiero critico
- ottenere più facilmente l’equilibrio emotivo
- connettersi con il proprio guerriero interiore
- aumentare la capacità di impostare dei confini resistenti
- migliorare la propria autodisciplina
- potenziare la forza di volontà e l’auto-affermazione
- avere una maggiore chiarezza mentale
Come risvegliare il divino maschile che c’è in ognuno di noi
Raggiungere una maturità spirituale implica nutrire, onorare ed equilibrare entrambi gli aspetti della nostra natura: quello femminile e quello maschile, presenti in ogni essere umano a prescindere dal sesso di nascita o dalla propensione sessuale.
Ignorare, sopprimere e demonizzare una di queste due energie come se fosse meno importante dell’altra crea sofferenza.
Riconoscere le ferite del maschile
Come maschio o femmina, com’è stata la tua esperienza con gli uomini? Ci sono state delle figure maschili di supporto nella tua vita (padre o fratelli)? Hai mai sperimentato delle relazioni o dei rapporti abusivi con degli uomini?
Esaminare queste ferite e riconoscerle consentirà di effettuare una profonda introspezione alla scoperta di possibili pregiudizi inconsci verso gli uomini. Questi blocchi mentali ed emotivi sono rivelatori e aiutano a rafforzare un legame sano con il proprio lato maschile.
Prendersi la responsabilità
Mai bisogna diventare vittime da salvare. Occorre sempre assumersi la responsabilità della propria felicità. Per risvegliare il divino maschile bisogna essere responsabili di ogni pensiero, sentimento e scelta, senza incolpare gli altri se le cose vanno male. Solo così si recupera la propria energia guerriera e si raggiunge la maturità effettiva.
Contattare il proprio padre interiore
La nostra vera natura è caratterizzata da diversi aspetti. Carl Jung li definiva archetipi. Il Padre rappresenta un archetipo universale che tutti abbiamo dentro, a prescindere dall’essere maschi o femmine. Contattare questo Padre aiuta a risvegliare il proprio divino maschile. Questo si può fare attraverso la scrittura, la pittura, persino con i tarocchi. Il nostro Padre interiore è gentile e benevolo.
Sciogliere i condizionamenti
La società e la cultura ci condizionano sul vero significato dell’essere uomo. La mascolinità viene definita spesso in base alla propria esperienza famigliare, sociale e culturale. Ci dicono che gli uomini non devono piangere, che devono essere stoici e sopprimere le emozioni, che devono avere successo nel lavoro, che sono principalmente razionali, che devono fare i capifamiglia, che devono appassionarsi allo sport, che devono proteggere donne e bambini, che devono essere dominanti rispetto alle donne, più aggressivi, forti e muscolosi.
Estrapolare tutti questi condizionamenti è importante per ridefinire in maniera consapevole cosa significa la mascolinità, allo scopo di sviluppare una relazione finalmente più sana del proprio divino maschile. Che aspetto può avere una mascolinità matura ed equilibrata?
Individuare una figura maschile che rappresenti un insegnante o una guida
Nel mondo esistono moltissimi esempi di energia maschile divina incarnata. Sono uomini che possono trovarsi nella nostra cerchia di amici o famigliari. Se così non è, basta guardarsi intorno e scegliere una figura che ammiriamo. Il Dalai Lama, ad esempio, che bene incarna il divino maschile. Basta individuarli senza idealizzare queste figure. E’ sufficiente ammirarle, rispettarle e imparare da loro. Devono rappresentare dei modelli capaci di stimolare l’espressione del nostro divino maschile interiore.
Connettersi con il guerriero interiore
Il guerriero interiore altro non è che un altro volto del maschile divino. Nulla a che vedere con il modo in cui normalmente oggi vengono ritratti i guerrieri. Quello interiore non vuole né dominare né uccidere, né combattere per la pace. Il guerriero interiore è quello che ci sostiene e ci protegge e che difenderà i nostri diritti in modo pacifico ma assertivo. Sarà colui che valorizzerà la verità, con coraggio e forza interiore.
Diventare attivi
Smettere di essere passivi è un modo efficace per risvegliare l’energia maschile divina: stimolare, proporre e prendere parte attiva nelle relazioni è la via migliore. Prendere l’iniziativa consente di fissare meglio i propri obiettivi e ottenere migliori risultati in campo lavorativo, realizzando così i propri sogni. La passività porta ad apatia e pigrizia. Il fuoco interiore va invece costantemente alimentato.
Oli essenziali
Anche con l’aromaterapia si può lavorare in direzione del risveglio dell’energia maschile sopita. Ottimi alcuni oli essenziali come cipresso, legno di cedro, legno di sandalo o vetiver. Per quanto riguarda le erbe, ottima la radice di liquirizia.
Cristalli
Diaspro rosso, tormalina verde, pirite, malachite e labradorite sono altrettanto valide come pietre da incorporare.
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Articolo di generazionebio.com
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