Molti studi oggi dimostrano come il rumore abbia un potente effetto fisico sul nostro cervello, causando l’aumento degli ormoni dello stress.
Il rumore fa male e il silenzio guarisce
Ad un certo punto della vita, capita più o meno a tutti di rivalutare il silenzio. Il silenzio porta conforto, è accogliente e a suo modo nutre corpo, mente e anima perché ci apre all’ispirazione.
Viviamo però in un folle mondo rumoroso, che soffoca la creatività, annulla la nostra connessione interiore e ostacola la nostra capacità di rigenerarci.
Oggi la scienza sta dimostrando come il silenzio sia proprio la cosa di cui abbiamo maggiormente bisogno per riparare il cervello e il corpo.
Il rumore causa infatti l’aumento dei livelli dell’ormone dello stress. Il suono viaggia verso il cervello come un segnale elettrico che passa attraverso l’orecchio. Anche quando dormiamo queste onde stimolano la reazione dell’amigdala, quella parte del cervello associata alla memoria e alle emozioni e che porta al rilascio degli ormoni dello stress. Vivere in un ambiente rumoroso, quindi, non può che aumentare il livello di questi ormoni.
Il rumore è correlato a ipertensione, malattie cardiache, acufeni e insonnia. L’inquinamento acustico è qualcosa che tutti sperimentiamo spesso, nella nostra realtà urbana. I sensi fisici sono pesantemente attaccati dal rumore eccessivo, motivo per cui sempre più persone, oggi, sono diventate altamente sensibili e non tollerano gli ambienti caotici e rumorosi. E’ stato stimato che i 340 milioni di residenti in Europa occidentale ogni anni perdono un milione di anni di vita e salute a causa del rumore. L’OMS ha affermato che la causa principale di 3000 decessi per malattie cardiache sia dovuta a questo. Uno studio condotto dal professor Gary W. Evans alla Cornell University e pubblicato sulla rivista Psychological Science ha dimostrato che i bambini di una scuola vicino all’aeroporto di Monaco hanno sviluppato una risposta allo stress che li ha portati ad ignorare il rumore. Cosa che però li ha portati ad ignorare, allo stesso modo, anche altri suoni, come le parole.
Al contrario, il silenzio ha degli effetti benefici sul cervello.
Il medico Luciano Bernardi ha condotto uno studio sugli effetti fisiologici del rumore e della musica nel 2006, facendo una scoperta sorprendente. Quando i soggetti dello studio sono stati esposti a momenti casuali di silenzio tra il rumore e la musica, hanno sperimentato effetti rilassanti molto potenti. Nei due minuti di pausa il cervello rispondeva in modo immediato, riconoscendo il silenzio.
Per questo è consigliabile fare delle pause meditative nel corso delle nostre giornate caotiche. Se si può immaginare al silenzio come ad un’assenza di input, la scienza afferma il contrario. Il cervello lo riconosce e reagisce subito. Una ricerca successiva condotta presso la Duke University ha messo in luce come due ore al giorno di silenzio portino allo sviluppo cellulare dell’ippocampo, la regione del cervello che è correlata alla memoria.
Quando gli input sensoriali diminuiscono, il cervello è in grado di recuperare alcune sue abilità cognitive. Oggi il nostro cervello non si spegne mai, poiché è spinto ad elaborare costantemente una quantità enorme di informazioni. Questo causa uno stress inenarrabile alla corteccia prefrontale, l’area responsabile della risoluzione dei problemi e della capacità decisionale.
Quando trascorriamo del tempo da soli, in silenzio, il cervello si rilassa e le nuove cellule si differenziano e si integrano meglio nel sistema. Di conseguenza, diventiamo capaci di comprendere meglio il nostro ambiente interno ed esterno, dando un senso e una prospettiva nuovi al nostro benessere generale.
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Articolo di generazionebio.com
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