La medicina moderna sta gradualmente facendo qualche passo verso la riconferma di tutti i precetti di Paracelso e di molti altri grandi del passato, che ritenevano che emozioni e spirito influenzano in maniera essenziale la nostra salute.
Ecco come mai sempre più terapeuti, compresi i medici tradizionali, si dedicano anche al trattamento delle cause emotive dei sintomi, con il sostegno di un approccio integrato a quello classico.
La consapevolezza e persino il perdono stanno guadagnando terreno, poiché è sempre più chiaro come chi coltiva buoni sentimenti, imparando a lasciare alle spalle rancore e rabbia finisca per stare meglio.
Grazie a questa presa di coscienza, in Brasile la facoltà di Medicina dell’Universidade Federal Fluminense (UFF) di Rio de Janeiro sta per includere nel curriculum di studi una nuova materia: Medicina e Spiritualità.
Gli insegnanti hanno tutti sposato l’idea di medicina integrata che si basa sulla proposta della Carta di Ottawa. Scritta nel 1986 e inviata all’OMS, questa carta sancisce la difesa di un nuovo standard di salute pubblica e sottolinea come la salute non sia solo “assenza di malattia”, ma una conseguenza del benessere fisico, psicologico, famigliare, sociale e spirituale.
In realtà, questa materia è già presente in alcuni istituti europei e statunitensi, ma è una novità per il Brasile, che pure ha una grande tradizione nell’ambito della medicina integrata.
In classe si lavora sui sentimenti, sulla base dell’idea che la malattia parta dall’anima per manifestarsi solo in un secondo momento nel corpo fisico e che, proprio per questo motivo, sia indispensabile trattare il paziente a tutto tondo. Non è sufficiente trattare i sintomi della malattia, ma occorre esplorarne gli aspetti più profondi. Molte persone non fanno che lamentarsi, non sono in grado di perdonare. Questo atteggiamento li intrappola nel loro dolore, ostacolando la guarigione fisica.
Il lavoro va oltre la teoria e sono stati creati dei gruppi di lavoro che provengono dalle discipline psicologiche e persino arteterapiche, allo scopo di trattare i pazienti a titolo gratuito presso il Nesme, un dipartimento dell’UFF.
Del resto, è stato confermato come le emozioni portino a modifiche importanti nel corpo. Quando rilasciamo ossitocina ed endorfina, migliorano le difese immunitarie e il benessere in generale. Una sensazione negativa, al contrario, produce degli effetti opposti. Per quanto riguarda il perdono è lo stesso. Quando riusciamo ad attuarlo in modo genuino, si prova una sensazione di sollievo e di gratificazione, che si traduce in un rilascio di ossitocina.
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Articolo di generazionebio.com
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