Da quando nasciamo fino al momento della morte, costantemente respiriamo. Tutto ciò che sta in mezzo a questi due pilastri della nostra esistenza cambiano. L’unica costante è proprio il respiro.
In questa epoca di costanti distrazioni, la cosa più costruttiva che si possa imparare a fare è prestare attenzione al presente, ad ogni istante in cui si svolge tutta la vita.
Oggi siamo sempre impegnati a fare.
Fare qualunque cosa. Lavorare, correre, uscire, partire, esplorare… Siamo ossessionati dalla produttività e non troviamo più il tempo per praticare l’immobilità che ci consenta di ristabilire in noi quella pace interiore a cui si può accedere attraverso il respiro.
Anche solo diventare coscienti del proprio respiro aiuta a partecipare ad ogni istante della vita con una consapevolezza nuova, imparando ad essere, più che a fare.
La respirazione, in India, si chiama prana, parola che significa vitalità ed energia. La nostra vita è respiro e il movimento del respiro è uno specchio del movimento della nostra mente. Non a caso quando siamo in ansia o ci spaventiamo il respiro si accorcia. Quando siamo invece calmi, il respiro è profondo.
Per restare ancorati al momento presente non c’è nulla di meglio del respiro. Il respiro ci tiene lontani da qualsiasi distrazione e ci rende consapevoli di tutto ciò che sta capitando nel momento presente.
Il nostro corpo è immerso nell’universo che ci ospita: ogni cellula, ogni particella. Il respiro è il ponte che ci collega all’universo e se questo crolla, usciamo anche dal corpo. Ci perdiamo allora nei pensieri e il tempo vola via, senza che ce ne rendiamo conto.
Finché siamo travolti dai pensieri, non possiamo trovare la calma e l’equilibrio. Se la mente è sopraffatta dal pensiero costante, lo stress aumenta e le nostre energie si prosciugano. Il respiro è dunque un ottimo strumento per riappropriarsi della mente e tornare al presente.
Con la pratica meditativa è più facile esercitarsi nel respiro consapevole.
Se siamo presenti, siamo più produttivi.
Quando percepiamo il tempo volare è perché smettiamo di essere e diamo precedenza al fare inconsapevole.
Quando siamo presenti, ci sentiamo a casa in noi stessi, siamo a nostro agio e viviamo pienamente ogni esperienza sensoriale. Questo è il modo migliore per partecipare alla nostra vita e percepirla pienamente.
Tutto questo non significa che si debba smettere di fare, ma che bisogna agire in modo diverso. Per effettuare un’azione efficace, occorre una mente lucida. Quando c’è confusione nella testa, nulla può intervenire meglio del respiro consapevole per dissipare la nebbia.
In ogni momento possiamo scegliere se essere o non essere. Se essere nel respiro o non essere nel respiro. Ripristinare il collegamento con il nostro ritmo respiratorio naturale permette di riconnetterci più facilmente alla nostra essenza.
Per chi trova delle difficoltà a lavorare su se stesso attraverso il respiro consapevole, può essere di aiuto ricorrere inizialmente a delle audio guide. Del resto, per avere successo in qualunque attività serve allenamento. Con una pratica quotidiana di 15 minuti è possibile percepire risultati rapidi e notare un netto miglioramento della qualità della vita.
Essere consapevoli e presenti in ogni istante è la chiave per un’esistenza degna di essere definita tale. Ogni volta che la distrazione porta all’attivazione del nostro pilota automatico, ci perdiamo attimi preziosi che non torneranno mai più. Perché non imparare, allora, come tenerseli stretti e viverli pienamente, anziché di farseli sfuggire?
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Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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Foto di Enlightening Images da Pixabay
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