Quando proviamo a superare una situazione facendo tutto il possibile, ma questa permane ancora e ancora, siamo probabilmente di fronte a un blocco emotivo.
Il fatto che questi blocchi non si sciolgano facilmente, non dovrebbe scoraggiarci, ma portarci ad assumere un atteggiamento più riflessivo. E se questi blocchi avessero un qualche legame con una reincarnazione?
Molte persone, soprattutto in questa epoca dove la consapevolezza è sempre più diffusa, si sono sottoposte a un sacco di terapie diverse, senza ottenere però alcun risultato.
Questo argomento è stato investigato a fondo e si è giunti alla conclusione che, se tutto ciò che è avvenuto nella vita attuale della persona è stato ripulito, probabilmente ciò che permane arriva da molto più lontano.
Si apre allora uno spiraglio, che sopisce ogni rassegnazione e porta ad esplorare più a fondo.
Parlare di vite passate fa accedere ad una dimensione diversa, che anzitutto ci porta ad accettare che non viviamo una sola vita, ma che può esserci molto più di ciò che siamo in grado di ricordare.
Ci sono delle esperienze, che provengono da lontano e che ci hanno segnato in modo profondo. La loro informazione è immagazzinata nel subconscio e la portiamo con noi come un seme che attende terra fertile per germinare e portare ad un frutto. Quando questo avviene, ci troviamo immersi in esperienza difficili da comprendere e che ci influenzano in maniera significativa il nostro presente e il nostro destino.
Per spiegare queste situazioni, si può parlare dei cosiddetti voti karmici. Ce ne sono di vario tipo.
Si tratta di decreti di obbedienza, stipulati nel corso di vite passate. A volta basta anche avere detto “non farò mai più questa esperienza”, oppure “D’ora in avanti e per l’eternità…” e cose analoghe.
Questi voti andrebbero revocati, perché continuano ad agire nel presente, ostacolando la nostra vita attuale e il godimento delle nostre esperienze.
Voto di povertà
Si firmano quasi sempre all’interno di religioni o filosofie dove il denaro è considerato perverso. Il voto di povertà si basa sull’idea che Dio provvede a noi in ogni caso, ignorando che il modo migliore che ha per farlo è di sostenere le sue creature con un reddito sufficiente. Chi pensa che il denaro sia cattivo o non si debba mescolare con la spiritualità, oppure incontra sistematicamente problemi finanziari, probabilmente nel corso di una vita passata ha fatto voto di povertà.
Voto di castità
Qui si cela la credenza che la sessualità sia sbagliata e che i piaceri mondani siano considerati opposti allo sviluppo spirituale. Non era un concetto universale, questo, perché molte religioni orientali consideravano il contatto fisico sacro e propizio all’unione con Dio. Chi soffre di carenza di libido, disfunzioni sessuali come impotenze e frigidità o problemi nella sfera intima, è probabile abbia fatto in una vita passata voto di castità.
Voto di altruismo
Si tratta di un patto di sacrificio che esprime in qualche modo il continuo rinvio delle soddisfazioni personali, a favore dei desideri e delle necessità altrui. Significa rifiutare categoricamente l’amore per se stessi. Chi si ritrova a mettere se stesso sempre all’ultimo posto, a favore delle esigenze degli altri, probabilmente ha firmato un patto di abnegazione.
Voto di celibato
Equivale a rinunciare a stabilire una relazione emotiva significativa, perché già sposati con Dio. Ma è Dio stesso a proporci la nostra anima gemella, per mostrarci degli aspetti di noi stessi che altrimenti non riconosceremmo. I voti di celibato si manifestano attraverso il sabotaggio di relazioni personali intime, la paura ad impegnarsi e una storia personale densa di rapporti chiusi bruscamente. Negare, però, la possibilità a se stessi di unirsi a qualcuno è un modo per bloccare la propria crescita.
Voto di silenzio
Per alcuni ordini religiosi, la parola era considerata uno degli strumenti del Diavolo per sedurre i mortali. Da qui la convinzione che il silenzio aiutasse a mantenere l’anima pura. Anche persone che hanno vissuto dentro contesti di guerra come portatori di segreti e di informazioni vitali e che hanno giurato di non parlare oggi, nella nuova incarnazione, possono incontrare difficoltà ad esprimersi.
Voto di sofferenza
In alcuni contesti storici, il corpo era considerato un impedimento alla crescita spirituale: veniva pertanto flagellato, punito e danneggiato, per dimostrare l’impegno verso Dio. Molte persone, nonostante oggi la concezione del corpo sia diversa, hanno un comportamento dannoso verso di esso: si mangiano le unghie, oppure lo massacrano attraverso le loro dipendenze. Andando indietro, molte persone scoprono di avere vissuto in contesti religioni dove regnava la svalutazione corporale.
Voto di obbedienza
Implica abbandonare la propria volontà e subordinarla alla volontà di Dio. I problemi di obbedienza sorgono quando questa è cieca. Occorre invece che ci sia equilibrio tra la volontà propria e quella altrui. Eppure, ci sono persone che si sentono incapaci di affrontare l’autorità di un genitore, di un capo o di un sistema di regolamenti. E’ probabile che la causa stia in una sottoscrizione di voto di obbedienza avvenuto in una vita precedente.
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Articolo di generazionebio.com
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