Si sa che una casa dove le vibrazioni sono elevate ed equilibrate è fonte di benessere, è un luogo dove si soggiorna volentieri perché infonde pace e sostegno.
Alcune abitudini famigliari possono però influenzare negativamente questa energia, abbassando le vibrazioni e rendendo tutti più vulnerabili alle malattie, sia fisiche che psicologiche. E’ qualcosa di tangibile, perché ogni volta che ci troviamo lì ci sentiamo male e sentiamo il bisogno di scappare.
Ambienti mentalmente tossici
Questo concetto è stato proposto per la prima volta da Kalle Lasn, sull’onda di un movimento che sentiva crescere la preoccupazione rispetto alla tossicità ambientale capace di far ammalare le persone.
Un gruppo di psicologi ha trasferito questo concetto alla nostra salute mentali, analizzando il modo in cui il nostro stile di vita è cambiato negli anni. Nei paesi occidentali disagi come la schizofrenia sono aumentati del 45% a partire dal 1985, secondo i dati raccolti dall’OMS. La depressione sta colpendo sempre di più anche in età adolescenziale, per non parlare dell’ansia e dello stress che stanno sopraffacendo chiunque.
Secondo gli esperti, questi problemi sono dovuti ad una profonda trasformazione culturale, che si riflette in uno stile di vita permeato da consumismo, carenza di intelligenze emotiva, cambiamento nella scala di valori e crescente difficoltà a mantenere delle relazioni interpersonali di tipo assertivo. Tutto, spesso, nasce in ambiente famigliare, fucina dei comportamenti tossici che si perpetuano.
Gli atteggiamenti e le abitudini che si dovrebbero bandire dalle case sono molti. Citiamo qui le più importanti.
Urla
Ogni tanto può capitare di urlare. Se questo diventa la norma, non va bene. Specialmente perché capita inconsapevolmente. Si urla perché si crede di non essere capiti, perché non si viene ascoltati e perché si vuole avere ragione ad ogni costo. Così finisce per diventare un’abitudine. Le urla nascondono però il germe della violenza e implicano il desiderio di soggiogare l’altro. Sui bambini le conseguenze sono devastanti.
Una regola tassativa in ogni casa dovrebbe essere quella di non urlare. Ogni membro deve ricordarsi che non ha ragione chi urla più forte. Bisogna invece coltivare empatia e assertività. Chi urla lo fa perché non sa come gestire una situazione.
Ostilità
Quando si entra in casa e si sente un peso ricadere sulle spalle, probabilmente è perché si percepisce un clima ostile. Alcune case non conoscono entusiasmo, i membri della famiglia non sorridono quasi mai e si comportano con tutto come se fossero degli avversari. Qui prevale la legge del più forte ed è difficile trovare riposo e serenità.
Quando la casa diventa un territorio ostile, una sorta di campo di battaglia, in verità nessuno vince. Sono tutti perdenti, perché qualcosa ormai è rotto. Più che sulla ricerca dei colpevole, si dovrebbe porre l’attenzione sulla risoluzione costruttiva dei problemi.
Dramma
Tutti attraversiamo dei momenti difficili. Quando però l’abitudine in una casa è di inscenare un dramma quotidiano, presto disperazione, frustrazione e depressione inizieranno ad aleggiare ovunque. Ci sono persone che trovano sempre un problema per ogni soluzione e che si concentrano solo sugli aspetti negativi di ogni cosa. Sono persone che si lamentano e basta e che infettano la casa, creano un clima di pessimismo che si può toccare con mano.
Imporsi di adottare un atteggiamento migliore è la strada: così si diventerà untori di bene e si contrasteranno gli atteggiamenti negativi degli altri. Bisogna far vedere a chi fa i drammi che il suo atteggiamento danneggia tutti. Occorre farlo, però, senza né attaccare, né criticare.
Caos
Lo spazio dove viviamo influenza il nostro umore. Pertanto, dovrebbe essere sempre quanto più possibile in ordine, così da non provocare caos mentale e stress. In ambienti disorganizzati, il cervello ha più difficoltà ad elaborare le informazioni, così ci si sente subito sovraccarichi. Questo vale sia per lo spazio fisico che per le regole di coesistenza tra i membri della famiglia.
L’ordine deve prevalere e devono imperare delle regole, anche implicite, in maniere che tutti siano coscienti dei limiti che non bisogna oltrepassare.
Svalutazione
Quando un membro della famiglia non è apprezzato o rispettato, è difficile per lui sviluppare una buona autostima e affrontare la vita con sicurezza. La svalutazione ha diverse sfumature: non si riconoscono gli sforzi di un individuo, oppure si minimizzano i loro risultati, o addirittura si ignorano. In alcuni nuclei famigliari si creano delle dinamiche dannose, dove uno dei membri viene etichettato come la pecora nera e funge da capro espiatorio. Si tratta di dinamiche negative per tutti, non solo per chi le subisce.
Ogni persona è unica e va apprezzata. Bisogna trovare i suoi punti di forza e valorizzarli, perché sono quelli che la rendono speciale. Ognuno di noi brilla di luce propria: una luce che andrebbe sempre alimentata, non smorzata.
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Articolo di generazionebio.com
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