Talvolta nella vita sperimentiamo un tale dolore che il cuore si spezza e la ferita rimasta aperta fatica a rimarginarsi.
Questo porta spesso addirittura a rivivere il trauma: non solo come ricordo, ma come sensazione che si appiccica sulla pelle e solca l’anima anche dopo molto tempo. E’ come se fosse presente, anche quando ci si relaziona con gli altri e poi infesta i nostri sogni. Tutto gira intorno a quel dolore, creando un senso forte di mancanza. Persino i film e i telefilm ci portano a immedesimarci con delle storie analoghe, che tengono vivo il dolore e il ricordo.
E’ una tortura, ma siamo noi a scegliere di rimanervi intrappolati.
Andare avanti è possibile. Lasciare indietro il passato è auspicabile. Guarire la ferita è verosimile.
Occorre seguire un percorso ben preciso, però.
Cancellare il passato
La funzione della memoria ha lo scopo di proteggerci. Se però continuiamo ad essere schiavi di un ricordo e lo riviviamo senza sosta, significa che non stiamo imparando nulla da ciò che è capitato.E’ così che rimaniamo intrappolati in una sorta di loop.
Se un ricordo non ha alcuno scopo costruttivo, è meglio lasciarlo andare. Qualsiasi distrazione va bene: un nuovo progetto, la lettura di un libro appassionante, un’attività stimolante. Se muoviamo il primo passo, il cervello, sempre grazie al suo meccanismo protettivo, inizierà a cancellare chimicamente da solo le risposte dolorose a ricordi che non stiamo più rafforzando consapevolmente.
Non si tratta di reprimere, quanto di un riassestamento delle risorse neuronali.
Accettare il futuro
Spesso siamo noi per primi a non voler lasciare andare il passato e a non permettere alle ferite di rimarginarsi, perché non vediamo alcun futuro. Non permettiamo a noi stessi di andare avanti. Chiaro è che è difficile vedere un futuro se le risorse mentali ed emotive sono concentrate su un dolore che continuamente ricrea il passato.
Guarigione
Purtroppo, non ci diamo spesso la possibilità di vivere un dolore in modo appropriato. Non abbiamo né grazia né compassione verso noi stessi e ci malediciamo per le emozioni che percepiamo. Questo non aiuta la guarigione. Non bisogna vergognarsi delle proprie ferite. Ce ne saranno altre. Ma sono tutte lì ad insegnarci qualcosa. Una volta imparata la lezione, occorre andare avanti, voltare pagina. Finché una situazione non è risolta, continuerà a tormentarci e a impedirci di vivere un’esistenza felice.
Non è facile, certo. Il processo può essere lento, ma occorre percorrerlo e uscire dalla stasi. Alla fine, ciascuno di noi è forte: deve solo permettere a quella forza di affiorare.
Abbiamo noi stessi. E’ quanto basta per andare avanti. Ce lo dobbiamo.
Il passato è passato. Il presente è qui, oggi. Per quanto riguarda il futuro, ciò che decidiamo di fare oggi ne determinerà ogni qualità. Pertanto, conviene muoversi!!! Dipende solo da noi.
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Articolo di generazionebio.com
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