Quando il nostro conto corrente è colmo, si possono pagare le bollette, fare shopping, accedere ai servizi che ci occorrono e condurre uno stile di vita confortevole. Quando si va in bancarotta, non si può pagare più nulla.
Il medesimo concetto si può applicare alle emozioni.
La bancarotta emozionale è un concetto piuttosto ignorato, ma vi si può incappare più facilmente che mai, specialmente nella società odierna, dove i ritmi e le aspettative possono prosciugare tutte le nostre emozioni.
Quando ci sentiamo più irritabili del solito, quando ci arrabbiamo con tutti e per qualsiasi sciocchezza, esplorare la qualità delle proprie emozioni può essere utile per evitare di avvicinarsi alla bancarotta totale.
Che cos’è la bancarotta emozionale?
Si tratta di uno stato in cui non siamo più in grado di esprimere, elaborare, condividere e accettare le nostre emozioni. Perdiamo la capacità di gestire i nostri stati emotivi, che arrivano a dominarci e si trasformano in una forza superiore.
Talvolta si può cadere nella totale indifferenza emotiva, come se tutto ci fosse estraneo e non sapessimo rispondere alle persone con lo stesso affetto che ci offrono.
Altre volte, la bancarotta emozionale si manifesta con un’ondata improvvisa di sentimenti negativi, che non siamo in grado di contenere.
I segnali d’allarme sono numerosi e, se riconosciuti in tempo, possono farci correre ai ripari prima che sia troppo tardi.
- Capita di irritarsi per cose insignificanti, che normalmente avremmo ignorato
- Si tende costantemente a reprimere le emozioni, finché ad un certo punto queste esplodono
- L’umore cambia in modo repentino e inspiegabile, passando dall’euforia alla tristezza, passando alla forte motivazione e all’apatia
- E’ difficile accettare certe emozioni e si prova senso di colpa per averle provate. Per questo si respingono furiosamente.
- E’ impossibile condividere con gli altri lo stato emotivo, perché ci si sente incompresi.
- Sensazione di essere molto distanti emotivamente dagli altri e incapacità di stabilire un legame empatico.
- Senso di impotenza e di incapacità di uscire da una situazione.
La bancarotta emozionale non avviene all’improvviso, proprio come i fallimenti finanziari. C’è una strada che conduce a questo risultato.
A fronte di un evento traumatico, può capitare a tutti di perdere il proprio equilibrio emotivo: sentiamo che le nostre fondamenta sono scosse, che sarà difficile rialzarsi. Ma non è di questo che si sta parlando. La strada verso la bancarotta è un processo lento, frutto di piccoli ostacoli e micro-traumi e di problemi futili che si sommano l’uno all’altro, senza farsi scoprire. E’ un risultato cui si arriva spesso quando:
- facciamo troppe cose e occupiamo la giornata senza trovare il tempo per prenderci cura di noi stessi e ricaricarci
- non prestiamo ascolto ai segnali di allarme
- procrastiniamo la soluzione a qualcosa che ci crea disagio
La chiave sta nel tentare di prendere consapevolezza quanto prima di ciò che sta succedendo, per evitare di cadere nell’esaurimento psicologico. Mai rassegnarsi a soffrire in attesa di tempi migliori. Appena scatta l’allarme, occorre passare all’azione e fare qualunque cosa nelle nostre possibilità per stare meglio.
Questo evita una serie di conseguenze dannose sia per noi che per chi ci è accanto. Ansia e depressione sono le naturali figlie di un esaurimento emozionale perpetrato a lungo. Questo può sfociare, successivamente, in altri problemi di salute.
Cosa fare dunque? Bisogna controbilanciare le spese emotive, proprio come succede in ambito finanziario. E, quando si investe, bisognerebbe sempre, nel limite del possibile, investire su ciò che ci fa stare bene e ci rende felici. Questo aiuta a essere resilienti e ad affrontare i momenti più complessi senza perdere il controllo.
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Articolo di generazionebio.com
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