Siamo talmente attratti dai percorsi spirituali, che spesso ci dimentichiamo di essere qui per vivere in modo intendo anche la nostra esperienza materiale. Si tende allora a concentrarsi troppo sui piani elevati, trascurando il nostro radicamento alla Madre Terra. La quale è dentro di noi, non è fuori. Non rappresenta solo il nostro ambiente, ma anche l’interazione che abbiamo con esso e la comunicazione che si può instaurare. Anche tutto questo, se attuato regolarmente, può rivelarsi una preghiera tra le più elevate.
Allora dobbiamo raccogliere la sfida e imparare a vivere in armonia con la natura. Del resto, le più antiche forme di spiritualità erano proprio quelle che favorivano l’unione con il mondo materiale circostante. La spiritualità è presente nella natura, in ogni parte del mondo. Si presenta con la sua colorata varietà di tradizioni, anche se il concetto di fondo è uguale per tutte: la Terra è un organismo vivente, di cui facciamo parte. Tutto è interconnesso.
Il nostro mondo materiale esprime la sua sacralità: nel vento, nella pioggia, nelle montagne, negli alberi, nel mare. Questa forza scorre ovunque, impregnando di un senso sacro la vita stessa.
L’ecologia oggi è in crisi perché ci siamo convinti di essere separati dal nostro ambiente, ma non è così. Anzi, in Occidente si è instaurata quasi una competizione con la natura, dove l’uomo si è arrogato il diritto di dominarla. Questo ha interrotto la connessione con la sacralità della nostra esistenza quotidiana, portando alla distruzione e a tutti gli squilibri che si stanno manifestano fuori e dentro di noi.
Oggi, però, le cose stanno cambiando: molti individui hanno compreso quanto sia importante recuperare le nostre radici. In un modo che non deve certo respingere i progressi fatti, ma attraverso l’integrazione con una coscienza più ampia. Questo può portare ad un nuovo equilibrio sul pianeta che popoliamo.
E’ arrivato allora il momento di includere anche il radicamento alla Terra nei nostri percorsi spirituali intrapresi. Le modalità sono variegate.
Connessione con gli elementi
Si può iniziare la giornata dedicando un attimo di riflessione sul mondo circostante, attraverso i quattro elementi che costituiscono la nostra esistenza: aria, fuoco, acqua e terra. Si può creare un rituale, magari mettendo a punto una sorta di angolo in casa dove gli elementi siano tutti rappresentati. Banalmente, meditare su di loro ed esprimere gratitudine può già avere una sua importanza.
- Ringraziamo l’aria e il vento che sussurra tra i capelli, ma anche il respiro che ci fa vivere e permette ai profumi di entrare nelle nostre narici.
- Ringraziamo l’acqua che scorre nelle nostre cellule e di cui abbiamo necessità per sopravvivere. L’acqua con cui ci laviamo, quella dei fiumi e dell’oceano.
- Ringraziamo il fuoco che illumina e scalda. Il fuoco che trasforma, bruciando il vecchio e permettendo al nuovo di affacciarsi.
- Ringraziamo la terra che calpestiamo, su cui ci sediamo o dormiamo. Il terreno fertile da cui si produce il cibo, le spiagge sabbiose e le montagne rocciose. La Terra è nostra madre.
Immergere le mani nella terra
Praticare il giardinaggio è il modo migliore per entrare in contatto diretto con la terra. Sarà possibile osservare il ciclo del seme che diventa pianta e che porta i frutti, per poi morire in autunno. Questa pratica dimostra il miracolo della creazione. E’ sufficiente anche con una pianta in vaso, se non è possibile avere più spazio.
Passare del tempo nella natura
Una passeggiata al parco, una nuotata nel fiume, un’escursione in montagna: tutto ciò che permette di interagire con la natura è utile. E’ importante, però, in quei momenti, essere consapevoli del momento presente. Respirare la natura ed espirarla. Ascoltare e osservare i propri sensi e la loro reazione.
Celebrare i cicli della natura
E’ importante riprendere consapevolezza delle fasi dell’anno e dei cicli della Luna. La primavera è ottima per fare nuovi progetti ed eliminare la polvere dall’inverno e seminare; l’estate è la stagione per lavorare nei campi o nel giardino, oppure per viaggiare godendo delle giornate più lunghe; l’autunno porta a raccogliere i frutti dell’estate, che andranno conservati per l’inverno, momento che si dedicherà all’introspezione e agli spazi più raccolti.
Lo stesso vale per le fasi della luna, che sono tutte caratterizzate da un’energia propria. Durante la luna piena c’è più luce e la natura è più attiva: è il momento di lavorare per realizzare le cose, per riunirsi e celebrare questa energie carica di vibrazioni. In fase calante, l’energia lentamente svanisce ed è il momento migliore per sbarazzarsi di cose inutili. Durante la luna nuova meglio guardarsi dentro e lavorare su di sé, riposando e riflettendo. Quando la luna cresce, l’energia risorge di nuovo ed è il momento per pianificare e avviare nuovi progetti.
Sintonizzarsi sui ritmi della natura stimolerà la vita a fluire meglio e ad acquisire un ritmo personale naturale, con l’alternarsi di fasi attive e di fasi passive.
Meditazione del radicamento
Per favorire la connessione con la Madre Terra, può essere di grande aiuto eseguire delle meditazioni guidate che abbiano questo scopo preciso. All’interno del pacchetto di meditazioni INTELLETTO proposto nell’ambito del percorso Well Aging Quantico, è possibile trovare un brano adatto a questo obiettivo, che si chiama Body Rooting (clicca qui). Basterà dedicare qualche minuto al giorno a questa pratica guidata, mentre si rimane calmi e rilassati, anche seduti su una sedia, percependo la terra sotto i piedi che rifornisce e ricarica di energia vitale.
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Articolo di generazionebio.com
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