I disturbi del sonno sono alla base della maggior parte dei problemi della salute e la percentuale di persone che ne soffre è in costante crescita.
I fattori che li determinano sono numerosi e non si rifanno esclusivamente all’insonnia cronica. Dietro ad un riposo notturno disturbato possono esserci un ambiente particolarmente rumoroso, preoccupazioni o pensieri persistenti e lo stress.
I livelli di disturbo sono variegati e molto personali: c’è chi semplicemente fatica ad addormentarsi la sera e chi, invece, è tormentato dai continui risvegli notturni.
Tutto questo può avere delle conseguenze nefaste sulla salute, poiché un buon sonno è indispensabile per consentire alle cellule di rigenerarsi e alle tossine – sia fisiche che mentali – di essere eliminate. Se non si dorme abbastanza, queste a lungo andare finiscono per accumularsi nel sistema, stimolando l’insorgenza di altre problematiche più importanti. Inoltre, dormire bene consente di avere una performance adeguata di giorno, in ogni ambito della vita; se non si riposa, letteralmente non si riesce a ricaricare la batteria del nostro sistema che, con il tempo, finirà per indebolirsi.
Quando si soffre di disturbi del sonno, i consigli da seguire sono sempre gli stessi: adottare uno stile di vita più sano, andare a dormire alla stessa ora, fare la sera qualsiasi cosa che sia rilassante, per favorire il riposo. Purtroppo, questi suggerimenti non sempre vengono seguiti o funzionano a dovere, spingendo molte persone a fare uso di farmaci che però, purtroppo, hanno degli effetti collaterali a lungo termine e non risolvono davvero il problema: semplicemente lo tamponano.
I disturbi del sistema nervoso autonomo
Sono numerosi gli studi che dimostrano la correlazione tra i disturbi del sonno e l’attività del sistema nervoso simpatico. In particolare, uno studio condotto presso l’Università della Pennsylvania ha rilevato come sia un disequilibrio del sistema nervoso autonomo a causare l’insonnia, che sembra anche avere un ruolo importante nei disturbi del ritmo circadiano. Il sistema nervoso autonomo è quella parte del sistema nervoso che gestisce le attività inconsce, come la digestione. L’attivazione del sistema nervoso simpatico, che porta ad uno stato di allerta (viene rilasciata la noradrenalina, i muscoli si contraggono e viene prodotto più cortisolo, per guarire eventuali ferite), è quel meccanismo di difesa che un tempo consentiva agli esseri umani di sopravvivere in un ambiente esterno ostile. Se, per tutta quella serie di fattori indicati in precedenza, il nostro sistema permane in questo stato di allerta, ecco che risulta complicato addormentarsi e godere di un sonno riposante.
Risulta allora fondamentale disattivare questo sistema. Come fare? Gli esperti consigliano di praticare la meditazione focalizzata sul respiro e lo yoga pranayama, i cui effetti sono ampiamente riconosciuti dalla scienza. Sono queste, però, tutte pratiche che richiedono impegno, costanza e anche un investimento di denaro, che non tutti si possono permettere.
La soluzione per l’insonnia si chiama Dodow
Oggi la tecnologia non deve essere guardata con timore, poiché sono molti gli ambiti in cui, se usata correttamente, può davvero migliorare la qualità della nostra vita, compreso il sonno.
Dodow è un dispositivo economico e discreto da tenere sul comodino e da attivare prima di addormentarsi; oppure durante la notte, per favorire la ripresa del sonno dopo un risveglio improvviso. Una volta acceso, Dodow proietta una luce blu sul soffitto che si espande e si contrae, proprio come il nostro respiro, che ne seguirà il ritmo sincronizzandosi con essa.
L’effetto ipnotico che si produce consente di concentrarsi, di liberare la testa dai pensieri e dalle preoccupazioni e di lasciarsi andare, addormentandosi così dolcemente e in pochi minuti.
Focalizzarsi sulla luce e sincronizzare di conseguenza il respiro fa sì che l’attenzione sia focalizzata su qualcosa di meno eccitante rispetto ai pensieri ossessivi che impediscono il sonno.
Quando la respirazione segue il ritmo dettato da Dodow, si stimola un meccanismo fisiologico che ristabilisce l’equilibrio del sistema nervoso autonomo. In questo modo, è possibile passare più rapidamente da uno stato di allerta (sistema nervoso simpatico) a uno di riposo (sistema nervoso parasimpatico). Il rilassamento sarà automatico e la sensibilità agli stimoli esterni (luce e rumori) ed interiore (preoccupazioni) diminuirà, permettendo di abbandonarsi finalmente nelle braccia morbide di Morfeo.
La luce blu di Dodow
Qualcuno potrebbe preoccuparsi del fatto che la luce blu, come accade per i monitor degli smartphone e dei computer, possa inibire la produzione di melatonina, creando quindi gli effetti contrari allo scopo. In realtà, l’intensità del fascio è così flebile che è stato dimostrato come non si creino disturbi del genere. Anzi, il colore della luce è stato scelto proprio perché è risaputo che il blu abbia degli effetti estremamente calmanti.
I benefici di una respirazione lenta
Il ritmo della respirazione dettata da Dodow è di 6 respiri al minuto. Una respirazione, quindi, estremamente lenta e tranquilla. Con un inspirazione lunga 4 secondi ed una espirazione lunga 6 secondi. Modalità che ha dimostrato di avere enormi benefici rilassanti sul sistema nervoso autonomo, come si evince da uno studio condotto nel 2009.
Con Dodow si dorme bene anche in viaggio
Per chi viaggia molto ed è vittima del jet lag, Dodow è una soluzione pratica per adattarsi con maggior resilienza sia ad un fuso orario che a un letto particolarmente scomodi. Il dispositivo è piccolo e maneggevole ed entra quindi facilmente in valigia. Sarà un grande contributo per riprendersi più facilmente dalle lunghe trasferte di lavoro e migliorare anche la performance degli impegni prefissati durante la giornata.
Come addormentarsi con Dodow?
Dodow si può acquistare direttamente sul sito dell’azienda che lo spedirà senza spese aggiuntive e fornendo 20 giorni di prova entro cui, se non si è soddisfatti, è possibile restituire il dispositivo. Lo stesso è disponibile anche su Amazon, dove gli ordini sono comunque gestiti ed evasi dalla ditta che lo produce.
Articolo di Monica Vadi per generazionebio.com
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