L’uomo moderno vive in un permanente stato di emergenza. Il tempo è diventato denaro e non a caso ne parliamo usando i medesimi termini: lo investiamo, lo risparmiamo, lo spendiamo e via dicendo.
Oggi, nell’era digitale, viviamo in un tempo costruito artificialmente, che gira intorno al denaro e alla tecnologia e che è sempre più distante dai cicli naturali del Sole e della Luna.
I greci usavano due termini per definire il tempo: Kronos e Kairos.
Kronos è il tempo quantitativo, costituito da frammenti e da impulsi assoluti. Kairos è il tempo qualitativo, quello legato alle sincronicità, a quelle finestre di opportunità create dal destino.
La maggior parte di noi vive in Kronos, nell’inflessibilità dettata da regole ferree. Il tempo viene programmato per renderci maggiormente efficienti e alimentare l’economia della crescita perpetua. Questo modo di concepire il tempo, però, sta iniziando a far pagare il suo dazio. Insieme a questo, la nostra identità si è separata dal tempo, alterando il nostro modo di viverlo e percepirlo e impedendoci di capire cosa significa essere umani in questo mondo.
Il tempo è salute, ritmo e coerenza
Oggi il tempo è dettato dall’economia, mentre in altre epoche era dettato dall’ecologia. Il tempo era qualcosa che ci univa alla natura, tramite cui prendevamo coscienza dei meccanismi che hanno luogo nel nostro corpo e nel cosmo intero. Oggi misuriamo ancora il tempo in relazione al alcuni cicli naturali, ma abbiamo smesso di riconoscerne la qualità e il potenziale intrinseco.
La natura è costituita da un’orchestrazione di cicli, sintonizzati e sincronizzati, che funzionano in parallelo. Se nel fiume vengono lanciate delle pietre simultaneamente, ognuna di esse genera delle onde in superficie, che si intersecano e si incorporano nel flusso del fiume. Allo stesso modo, la vita e la materia si muovono secondo dei cicli ben precisi. Viviamo immersi in cicli galattici, solari e planetari, ognuno dei quali è dotato di un microcosmo di cicli biochimici, ghiandolari, ormonali e cellulari. Il corpo umano si basa su centinaia di cicli simultanei che oscillano e formano degli anelli di feedback tra di loro e con i cicli dell’ambiente.
Il funzionamento del nostro corpo non può essere slegato da questi cicli, che si suddividono in circadiani (un giorno) ultradiani (meno di un giorno) e infradiani (più di un giorno). Quando smettiamo di ascoltare il nostro corpo e adattiamo i nostri cicli alle esigenze del lavoro, abbiamo degli effetti collaterali. E’ come nuotare controcorrente, spendendo energia in eccesso che finisce per farci ammalare.
Molte malattie possono essere causate da percezioni errate del tempo. Lo afferma il Dr. Larry Dossey, autore del libro Spazio, Tempo e Medicina.
Il modo in cui il tempo e i diversi cicli influenzano i processi biologici umani è diversificato. Una delle forma più conosciute è la relzione tra il ritmo circadiano e la produzione di melatonina, che aumenta di notte e che spesso è influenzata dall’esposizione alla luce artificiale. Alterare la produzione di melatonina influisce sulla qualità del sonno e ha una diretta ricaduta sul funzionamento del sistema immunitario.
La luna, il nostro orologio interno
C’è qualcosa che, in linea teorica, dovrebbe ancora ricordarci del modo in cui il nostro ambiente ci tocca, anche se in modo sottile: il ciclo mestruale della donna ha uno stretto rapporto con il ciclo lunare. La Luna influisce però su tutti i tipi di flussi degli organismi viventi: l’ovulazione, la ritenzione di urina, la diarrea e i problemi cardiovascolari. E’ stato persino sviluppato un sistema che collega la produzione dominante di alcuni neurotrasmettitori alle fasi lunari: l’acetilcolina, la serotonina, la dopamina e la norepinefrina. Ogni settimana, in base alla fase lunare, uno di questi neurotrasmettitori entra nell’apogeo, dandogli una qualità particolare che favorisce specifiche attività e atteggiamenti. Ad esempio, esistono momenti migliori di altri per scrivere. Altri per sviluppare nuove idee. Seguire questo metodo consente di avere una sorta di orientamento, così da navigare nel mondo in maniera coordinata tra realtà interiore ed esteriore.
Diventare consapevoli dei ritmi e della differenza tra i vari momenti, capire la tendenza di un’onda o la sua particolare frequenza, permette di aumentare la coordinazione mente-corpo, raggiungendo uno stato di maggiore coerenza biologica. Distinguere la qualità del tempo aiuta ad aumentare la creatività e a sviluppare una sorta di intelligenza preventiva, capace anche di evitare le malattie.
Questo si può ottenere ad esempio, con la consapevolezza che è indispensabile per noi avere un riposo adeguato, comprendendo i cicli che si susseguono in modo frattale. Così come si cono 4 stagioni in un anno, 4 fasi lunari in un mese, anche il giorno si può dividere in 4. Allo stesso modo, anche un’ora e un minuto stesso sono dotati di aspetti diversi. Il giorno ha il suo inverno e ci sono momenti in cui continuare a lavorare vuol dire spendere energia che mancherà nei giorni a venire.
Per questa ragione è importante rispettare questi ritmi e non eccedere nelle azioni quotidiane. Se manteniamo dei ritmi equilibrati e impariamo a spendere meglio il tempo della nostra vita, saremo maggiormente predisposti ad assimilare più informazioni, renderemo meglio, vivremo più leggeri ed eviteremo che il nostro sistema, alla lunga, vada in burnout.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Freepik
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.