La Pasqua è uno dei giorni più importanti all’interno del calendario cristiano, dove si commemora la resurrezione di Cristo dopo la sua crocifissione. In Occidente, la Pasqua si celebra la prima domenica che segue la luna piena subito dopo l’equinozio di primavera.
Nella tradizione antica, questa giornata veniva celebrata ancora prima che prendesse piede il cristianesimo. Non a caso, in lingua anglosassone, la parola Pasqua si traduce in Easter, che deriva dal tedesco antico “Ostara”, che era la dea della primavera, della fertilità e del sole nascente. Il nome è una variante del nome Ishtar, la dea assiro-babilonese dell’amore. In tutta Europa venivano celebrati rituali e sacrifici in onore della natura e del passaggio dalla morte (inverno) alla vita (primavera). Queste tradizioni furono poi assorbite dai movimenti cristiani.
Per comprendere meglio il senso di questa celebrazione, occorre sapere alcune cose e approfondire il significato di alcuni simboli.
Cosa significa Cristo?
Il termine Cristo deriva dal greco krestos, che esotericamente significa fuoco. Cristo rappresenta dunque un’energia, che si può incarnare nell’essere umano. Il Cristo è ampiamente rappresentato dal Sole, colui che dà luce alla vita. Nella Kabbalah si parla di Cristo come di Logos Solare, il Sole che illumina l’Albero della Vita.
Qual è il significato esoterico della Croce?
La croce è un simbolo antico che rappresenta l’insegnamento fondamentale del misticismo reale. La croce si forma quando l’uomo e la donna si uniscono intimamente, in un atto sacro. Essa simboleggia i quattro punti cardinali della Terra (nord, sud, est e ovest); le quattro età (oro, argento, rame, ferro); le quattro stagioni dell’anno; le quattro fasi della Luna; le quattro vie della scienza, della filosofia, dell’arte e della religione.
Cosa significa I.N.R.I.?
Se la tradizione cristiana rimanda questo acronimo al significato di Iesus Nazarenum Rex Iudaerom, quella esoterica ne è ben lontana e per estensione lo esprime in termini di Ignis Natura Renovatur Integra, ovvero “il fuoco rinnova la natura incessantemente”.
Quali sono le origini dell’uovo di Pasqua?
La tradizione legata all’uovo di Pasqua prende origine da un simbolo universale. L’uovo rappresenta un segno sacro nella cosmogonia dei popoli sulla Terra ed è onorato sia per la sua forma che per il suo mistero interiore. L’uovo, sin dalle prime concezioni, era ciò che incarnava l’origine e il segreto dell’essere. Lo sviluppo graduale del seme, anche se impercettibile, dentro al guscio chiuso; il lavoro interiore che non subisce interferenze dall’esterno e che dal nulla produce qualcosa richiedendo solo il supporto del calore. Dall’uovo si evolve una creatura vivente e materiale che, rotto il guscio, appare all’esterno come essere autogenerato, come una sorta di miracolo.
Qual è il significato alchemico della resurrezione?
La resurrezione è una questione esistenziale, più che di fede. Essa descrive come l’Universo sia capace di auto-correggersi, riaffermando sempre se stesso anche quando le forze della morte e dell’oscurità apparentemente sembrano prevalere. Come un fiore che cresce dentro le crepe di un muro rotto, la pace della mente che emerge finalmente dopo un periodo di dolore, o quelle persone che continuano a diffondere pensieri di pace nonostante le devastazioni della guerra: l’amore ha sempre l’ultima parola. Guardare alla resurrezione permette di comprendere come, anche quando la felicità ancora non arrivata, significa che la storia non è ancora finita.
La Pasqua non solo narra la vicenda di un evento che ha coinvolto un uomo più di duemila anni fa: è la rivelazione dell’eterna presenza di una forza creatrice, presente in ogni momento. E’ il potenziale di luce che si trova anche nelle tenebre più oscure. E’ il motivo per sperare anche quando tutto sembra perduto. E’ la possibilità di un nuovo inizio, che quando tutto va storto sembra impossibile.
Come principio di per sé, la resurrezione non richiede il nostro riconoscimento per esistere. Richiede semmai la nostra volontà di attivarci come esseri umani. Ci chiede di aprirci alle infinite possibilità e di considerare che un altro modo c’è sempre. E’ solo la mente razionale ad impedirci di vederlo, ma se permettiamo alla luce di entrare in noi, la prospettiva cambierà inevitabilmente.
A Pasqua bisogna celebrare la capacità insita in tutti di elevarci sopra alla consapevolezza dell’oscurità, dell’ignoranza e della morte. Se cominciamo a farlo, qualcosa cambia dentro di noi. La nostra stessa apertura al senso più profondo della rinascita spalanca le porte della mente e del cuore. Anche noi possiamo morire e poi risorgere. Dove in noi albergano delle zone morte, possiamo operare una trasmutazione tale da riportarle a nuova vita.
ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE UFFICIALE SU TELEGRAM PER RICEVERE E LEGGERE RAPIDAMENTE TUTTI I NUOVI ARTICOLI
Articolo di generazionebio.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto di Freepik
Copyright – Se non diversamente specificato, tutti i contenuti di questo sito sono © GenerazioneBio.com/Tutti i diritti riservati – I dettagli per l’utilizzo di materiali di questo sito si possono trovare nelle Note Legali.