Molto tempo fa, forse cento o addirittura duecento anni fa, in una piccola casa ai margini del villaggio viveva una famiglia: marito e moglie, il figlio di otto anni e il vecchio nonno.
Vivevano di stenti e riuscivano ad avere a malapena il cibo per sopravvivere, nonostante lavorassero parecchio. Il vecchio, poi, era sempre meno lucido: rompeva piatti, rovesciava le brocche di latte. Un giorno tentò di prendere la pentola dalla stufa, ma la fece cadere e le patate rotolarono tutte sul pavimento. Nel tentativo di raccoglierle, le calpestò e le schiacciò tutte.
Allora la donna lo sgridò, disonorandolo apertamente, tanto il vecchio era completamente sordo e cieco. Le mani del vecchio tremavano.
Il marito allora un giorno pensò che il vecchio fosse diventato inutile: faceva solo danni e, in più, toglieva dei tozzi di pane che avrebbe potuto consumare il resto della famiglia. Decise allora di portarlo nella foresta.
La moglie era completamente d’accordo, anche perché era stanca di pulire e di lavare anche per il vecchio.
Il contadino prese allora la slitta, fece accomodare il vecchio, chiamò il figlio e insieme lo guidarono nel bosco. I sentieri erano lunghi e irregolari e scorrevano talvolta ripidi. L’uomo stava cercando un luogo nascosto, dove nessuno avrebbe potuto trovare il vecchio, o scoprire che erano stati loro ad allontanarlo.
Di fronte ad un cespuglio, padre e figlio abbandonarono il vecchio, lasciandolo seduto in mezzo alla neve.
Durante il tragitto di ritorno, il ragazzino era silenzioso, poi ad un tratto tirò il papà per la manica e gli disse:
Non avresti dovuto lasciare tuo padre nei boschi, papà. Avresti dovuto tenerlo a casa con noi.
Suo padre, molto sorpreso, fermò la slitta e rispose:
“Ma non l’ho abbandonato. Sarà bello per lui sciare sulle colline
“Quindi quando invecchierete tu e mamma, porterò anche voi a sciare nel bosco?
Per l’uomo queste parole arrivarono come un doccia bollente. Guardò negli occhi suo figlio, respirò affannosamente e fece marcia indietro con la slitta.
L’oscurità stava scendendo, perché era pieno inverno e le giornate erano molto brevi. L’uomo vagò a lungo nella foresta, sperando che la tormenta in arrivo non cancellasse le tracce che avevano lasciato prima.
Finalmente trovò suo padre, lo portò a casa, lo fece sedere a tavola, gli servì della zuppa di cavolo calda e corse a riscaldarsi. Allo stesso tempo, redarguì la moglie, proibendogli di alzare ancora la voce contro suo padre.
Morale
Spesso i genitori incolpano i figli di insensibilità. Ma i bambini non crescono da soli. I figli, riflettono le nostre azioni come uno specchio. Anche delle parole pronunciate a caso, ma molto crude, possono influenzare il bambino più di qualunque conversazione educativa.
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Articolo di generazionebio.com
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