È vero, la mattina è spesso difficile alzarsi dal letto e sorridere alla giornata. Ma un atteggiamento sinceramente positivo è molto importante per affrontare il nuovo giorno con il sorriso sulle labbra e nel cuore. È possibile progettare una giornata vincente sin dallo squillo della sveglia o da quello del nostro bioritmo mattutino.
Dai 40 anni in su è bene assumersi ogni giorno delle responsabilità con sé stessi e non lasciarsi andare al caso o alla trasandatezza dell’ignoto. È anche molto importante seguire una routine che ci permetta di percepire noi stessi utili alla nostra persona oltre che a chi e a cosa ci circonda. Ne gioverà la nostra intelligenza e il nostro futuro!
Saremo ripagati a fine giornata nel momento in cui rileveremo la pienezza di contenuti del nostro quotidiano: le cose pensate e messe in atto, i progetti pianificati sulla carta e il brainstorming di idee colte al volo per riempire le giornate a venire.
Le ragioni del perché questo possa accadere ogni giorno sono molteplici, ma riassumibili così.
Cinque passi per progettare la tua giornata vincente
1. Esercitare la gratitudine al mattino
Non è mai troppo tardi per iniziare ad essere grati di respirare, esistere, vivere. Qualsiasi sia la nostra condizione fisica, familiare, lavorativa e sociale. Stiamo respirando, quindi siamo pieni di vita e se non stiamo abitando il paradiso terrestre, significa che ancora qui il nostro compito deve essere svolto. Conviene perciò svolgerlo nel modo migliore possibile. Da oggi, nel qui ed ora, si può iniziare a migliorare. Siamo il cambiamento che vogliamo intorno a noi. Conviene provarci ed i risultati saranno talmente evidenti che anche gli atei crederanno in qualcosa, in qualcuno, anche solo in loro stessi. Di più.
Ringraziare al mattino appena svegli rivolgendoci a chiunque più grande di noi e in cui si crede, per il fatto che la giornata sia iniziata con coscienza, è il passo giusto da fare per neutralizzare i pensieri di preoccupazione, di ansia o di difficoltà che si teme di dover affrontare.
Proviamo ad essere grati verso qualcosa o qualcuno e, stiamo certi, gli orizzonti che nella nostra giornata si stanno aprendo produrranno un incontro e non un affronto. È come dire, pensiamo con gratitudine che tutto si svolgerà senza grandi intoppi e così sarà e se questa volta non sarà, domani insistiamo perché anche la fisica quantistica ci insegna ormai che i pensieri buoni producono azioni nostre buone e reazioni altrui buone. È la scienza che ce lo dice finalmente!
Grazie è una parola miracolosa. Usiamola più spesso, magari accompagnata da un sorriso a tutto viso (e non una virgola fra i lati delle labbra che alla fine si vede che sono finti!)
2. Svegliarsi alla stessa ora
Puntare la sveglia alla stessa ora ogni giorno è un modo per creare un’abitudine: ogni evento della nostra giornata ha un inizio, un prosieguo ed una conclusione. Il processo è scandito dal tempo che in tal modo è sondato, riempito, investito e colmo di senso. Svegliandosi al solito orario anche nei giorni di festa (la sveglia suona, ma in questo caso di tanto in tanto continuando per qualche minuto a poltrire), ci da’ la possibilità di rompere l’indolenza e di cominciare a fare, cosicché ci sentiremo subito utili.
Svegliarsi alla stessa ora ci consente di suddividere la prima parte della giornata in frazioni di senso e di svolgere compiti che in genere senza una pianificazione effettiva non verranno mai svolte e, ancor peggio, che verranno posposte. Quindici minuti di lettura sono sufficienti a rendere efficace un nostro impegno intellettivo che, a sua volta, provocherà in noi una reazione multifattoriale. In particolare per chi ama la lettura, ma si sente oberato da “cose da fare” che distraggono, impegnare 15 minuti di lettura gli consentirà:
- di non avvertire la frustrazione che si percepisce perché “non ha tempo”
- di iniziare ad apprezzare un libro che è stato sicuramente scelto perché fosse letto o una rivista per cui ha pagato un abbonamento o una periodico online che ci sta aspettando
- di aumentare il senso di stima di sé perché “ho acquistato, ho voluto leggere e ce l’ho fatta ad iniziare QUEL libro che tanto aspettavo di aprire”
- di non lasciare la lettura a metà perché non ho il tempo (e sono troppo orgoglioso per lasciare le cose a metà!)
- di scegliere (perché no?) di non continuare a leggere il libro (Pennac insegna) perché non mi piace, ma con l’impegno di aprirne il giorno successivo alla stessa ora un altro di riserva perché quei quindici minuti sono stati dedicati da me alla lettura per un mio piano quotidiano preciso al quale non posso venir meno
- perché leggere per quindici minuti mi da’ la possibilità di spaziare con l’immaginazione e di espandere la mia fantasia creando un surplus di cellule cerebrali non indifferente a vantaggio della mia maturazione anagrafica!
3. Occupare 15 minuti per la prima colazione
La prima colazione ci permetterà di affrontare la giornata nel modo più sano possibile. Vogliamo o no essere particolarmente sani e decidiamo di nutrirci degli alimenti con valori nutrizionali tali da invitare il nostro organismo a edificarsi con il corretto apporto di carboidrati, zuccheri e grassi insaturi che non si disperdono nella prima mezz’ora lavorativa?
Il tempo da impiegare seduti a tavola è fondamentale anche mentre ci si nutre. Regole da rispettare sono proprio quelle che concernono il tempo necessario a usufruire del primo pasto importante della nostra giornata. Riflettiamo: è il primo momento in cui permettiamo al nostro organismo di assimilare l’energia necessaria ad affrontare molte ore di lavoro o di impegni vari che coinvolgeranno il nostro fisico e la nostra mente.
Ricordiamo: siamo ciò che mangiamo – se Ludwig Feuerbach (1804-1872) ci permette di essere citato in proposito (esiste un’unità inscindibile fra psiche e corpo, per pensare meglio dobbiamo alimentarci meglio) – ma ancor prima fu Ippocrate (460 a.C. – 377 a.C.) a dire “che il cibo sia la tua unica medicina”. Chi ha stima di sé negli anni della maturità dovrebbe (ma sicuramente anche un decennio prima, verso i 30, tanto per lavorare di prevenzione) riflettere su queste affermazioni di senso e agire quindi facendo la spesa al supermercato coscienziosa e nutrendosi al fine di costruire il corpo migliore che lo possa traghettare sano alla fase della senilità più serena possibile. Chi mangia bene, pensa bene in un corpo sempre più sano. Da un corpo sano ed una mente in forma nasce la motivazione a impiegare energie: muoversi, meditare e progettare nuovi piani di vita sono elementi primi di un metodo più salutare per invecchiare.
Cosa deve essere presente in tavola a colazione? Yogurt magro, latte parzialmente scremato (o scremato completamente), fiocchi di avena, frutta secca, un frutto fresco, tè verde e una o due fette di pane integrale tostato guarnito con un filo di marmellata o di miele a coronare il tutto.
Difficile? Per nulla! È questione di abitudine.
4. Visualizzare per 5-10 minuti mentalmente la giornata (Daily videoclip)
La visualizzazione delle nostre azioni future è un esercizio quotidiano che ciascuno di noi è capace di fare. Il processo di visualizzazione creativa parte dal principio elementare che la nostra mente immagina ciò che sta per realizzare da lì a qualche istante o a qualche ora. Nella variabile della creatività è inclusa la concentrazione che ci permette di visualizzare segmenti di azioni e scene in cui i protagonisti, incluso il creatore-visualizzatore compiono delle azioni, proferiscono delle parole, esprimono dei concetti. Azioni, parole e concetti quando ben supportati da positivi stati di animo, inscenano una rappresentazione che anticipa la scena reale. La concentrazione e l’emozione positive giocano un ruolo fondamentale nel passaggio dalla visualizzazione alla realizzazione vera e propria.
La costanza e l’impegno nell’esercizio di visualizzazione giornaliera è la chiave per acquisire un’ulteriore abitudine positiva e per non lasciarsi sorprendere da eventi imprevisti (attenzione “imprevisti” e non “imprevedibili”, termine quest’ultimo che ci porta a sforare in un cerchio in cui convergono e si intersecano le visualizzazioni di milioni di altri esseri umani che vivono anche distanti da noi).
Anche qui viene in nostro soccorso la fisica quantistica la quale ci insegna che non esiste la consequenzialità di causa ed effetto, bensì la loro simultaneità. È allora molto più comodo e confortevole concentrarsi sull’effetto senza sforzarci nella ricerca dei modi per raggiungere un obiettivo. La visualizzazione consente di vedere già dove si deve arrivare con trasporto (magari organizzando la concentrazione degli ormoni della felicità e del benessere) e con concentrazione.
Per cinque/dieci minuti prima di alzarsi dal letto, o in un qualsiasi segmento della prima ora della propria giornata, è buona abitudine programmare una videoclip con le proprie azioni quotidiane, simulare conversazioni da fare, movimentare la scena con incontri e spostamenti e in particolare dar vita al momento clou che ci aspetta lì fuori, quello che ci assorbe energia perché ci crea ansia in quanto ignoto. Visualizzandolo lo rendiamo conosciuto a noi e riconoscibile nel momento in cui agiremo.
5. Visualizzare mentalmente la giornata trascorsa modificando in positivo ciò che è andato storto (reviewed videoclip)
A sera, quando è bene rilassarsi, può capitare che il processo di relax non sia facile da innescare. Ciò è dovuto probabilmente a pensieri che continuano a martellare in testa o a destare sentimenti e stati emotivi irrisolti e imbarazzanti. A volte sono proprio di ostacolo al sonno ed è facile che i sentimenti di colpa, per qualche parola detta o qualche sospeso della giornata, si insinuino impedendo la serenità necessaria ad affrontare un buon sonno rigeneratore.
Un escamotage per ovviare al disagio che “i pensieri pesanti” ci impongono è l’uso della videoclip rivisitata. Prima di addormentarsi, ad occhi chiusi, si rivivono in velocità i segmenti della giornata e ci si sofferma con attenzione su quelli che ci hanno destato stati emotivi di disagio. Con un gioco da maestri si visualizza la scena che si sarebbe potuta svolgere qualora le cose fossero andate a nostro piacimento, senza discostarsi estremamente dal proprio senso di realtà. Ciò sta a significare che la scena rivisitata è la scena migliore possibile che si sarebbe voluto vivere.
In tal modo il vantaggio sta:
- nella sedimentazione e nel potenziamento della nostra memoria
- nella possibilità di trasformare ciò che non abbiamo accettato svincolando i nostri sentimenti di colpa
- nell’allargare il sentimento di autostima a maggiori possibilità positive perché la scena rivisitata ci permette di vederci agire nel modo migliore possibile da noi immaginabile facendoci in tal modo credere che è possibile migliorare, sempre.
Nella possibilità di dare il meglio di noi!
6. Ridere … ops … erano 5 e non 6 i passi per la programmazione della giornata vincente…comunque, affermiamolo lo stesso: ridere!
Anche se non se ne ha voglia da 1 a 5 minuti al giorno lasciamoci andare ad una grande risata per una cosa insignificante, per una scena divertente, per il sorriso di un bambino, per un pensiero qualsiasi del nostro passato, per uno sbaglio fatto che ci pesa sulla coscienza. Ecco, questa è la scusa migliore! Ridiamo di un nostro sbaglio a crepapelle.
Ecco! Ridere è il modo migliore per prenderci alla leggera, per perdonarci e per alleggerirci e … per ricominciare a vivere in un modo nuovo e originale la nostra giornata vincente la cui regia porta esclusivamente la nostra firma autografa.
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Articolo e immagini di Marzia Colace per generazionebio.com
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