Chi soffre di dolori articolari, di tensioni muscolari e di reumatismi, o semplicemente vive costantemente sotto stress, ha il morale spesso sotto i piedi. A volte viene voglia di praticare uno sport, ma il corpo sembra non essere dello stesso parere.
Una buona notizia è che c’è una pratica che aiuta tutte queste tensioni a sciogliersi progressivamente e a ritrovare un equilibrio fisico, emotivo e spirituale: il qi gong.
Dentro di noi c’è un’energia che pochi conoscono e che, se ben canalizzata, è in grado di stimolare la nostra capacità di autoguarigione.
Il qi gong è caratterizzato da movimenti ben precisi, la cui esecuzione permette di far circolare il Qi, ovvero la nostra energia vitale, in tutto il corpo; specialmente in quelle aree dove vi sono dei blocchi.
Secondo la tradizione orientale, qualunque disfunzione, malattia o trauma derivano da una cattiva circolazione dell’energia vitale nel nostro corpo. Il Qi scorre attraverso quei canali cinesi chiamati meridiani e si può attivare attraverso gli agopunti. Questa attivazione può avvenire in diversi modi:
- con gli aghi (rivolgendosi ad un medico che pratica l’agopuntura)
- con la luce colorata (rivolgendosi ad un terapista certificato in cromopuntura)
- con le dita, con una semplice pressione
- con il pensiero, inviando la semplice intenzione su un punto mente si compie un movimento che aiuta ad incanalare il flusso di energia attraverso di esso.
Il Qi Gong veniva praticato già dai monaci taoisti e fu trasmesso a guaritori e medici.
Come sentire il Qi
Il prerequisito per sentire il Qi, l’energia vitale, è rilassarsi.
Per molti soggetti si tratta di per sé di un esercizio molto difficile. Molte persone devono sbarazzarsi da anni di posture sbagliate, dalle ferite causate dalle intense pratiche sportive, dai gesti ripetitivi compiuti sul lavoro. Queste cattive abitudini accumulate lasciano un’impronta su tutto il corpo simile ad una contrattura e induce il blocco di alcune articolazioni, come la schiena e le spalle. Lo stress della vita quotidiana genera anche tensioni interne e congiunte, difficili da sciogliere.
Quando si parla di Qi non si parla di esoterismo, ma di un’energia che davvero scorre nel corpo, come in qualsiasi organismo vivente. Tutti possiamo sentirla, specialmente nelle mani, che offrono la sensazione più forte perché sono aree attraversate da moltissime terminazioni nervose. Questa energia si manifesta spesso con una sensazione di calore sui palmi o di formicolio alle dita.
Attivare la circolazione del Qi
Dopo avere imparato a sentire il Qi, per ottenere un effetto terapeutico bisogna attivare i canali dove l’energia circola, ovvero i meridiani. Come fare?
- Rilassarsi. Se il corpo è rilassato, la tensione muscolare si scioglie. E’ importante partire dalla testa, rilassando i muscoli della fronte, poi della mascella, del collo, delle spalle, la zona lombare e il perineo.
- La circolazione inizierà attraverso dei movimenti del corpo, che in genere sono circolari ma anche di contrazione e rilassamento, insieme a posture statiche e alcuni tipi di massaggio.
- Una buona circolazione del Qi può avvenire solo se si è in grado di controllare la respirazione. Non a caso Qi vuol dire, in cinese, respiro della vita. Secondo il pensiero cinese, questa energia viene alimentata dal cibo e dalla respirazione. Controllando la respirazione, si attiva anche il Qi. E’ importante adottare una respirazione che interessi il diaframma e quindi il ventre: questa consente anche un automassaggio degli organi interni.
Canalizzare il flusso di Qi
Lavorando sulla respirazione e stimolando i punti di agopuntura, ma anche attraverso lo stretching dei meridiani, l’energia scorre lungo il corpo. Occorre però, affinché questa energia vada a nutrire le aree che ne hanno bisogno, aggiungere la cosiddetta intenzione.
A seconda dell’area da trattare, ci concentreremo sul percorso e sulla destinazione di questa energia.
La prima frase consiste nel catturare l’energia del cielo o della terra, ad esempio con i palmi delle mani. Questa energia si fa penetrare nel corpo da diverse porte d’ingresso, anche dai chakra e poi si indirizza verso gli organi interessati. Questo flusso andrà a nutrire le aree dove c’è un blocco e si riequilibrerà anche il nostro organismo.
Si può immaginare questo processo come un fiume che scorre e alimenta l’ecosistema, in contrapposizione ad una palude che ristagna e attira i parassiti.
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Articolo di generazionebio.com
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